Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

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30 aprile 2025

Il sindaco Gualtieri visita Refuge LGBT+ in apertura degli eventi per la Giornata mondiale contro l'omobitransfobia

All’evento ha partecipato anche l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che sostiene il progetto "Sostegno alle vittime di violenza familiare – Refuge LGBT+" tramite i fondi 8x1000.

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In occasione della Giornata Mondiale contro l’Omobitransfobia che sarà il 17 maggio, il Gay Center, insieme ad Arcigay, Differenza Lesbica e Azione Trans, ha organizzato un incontro per ribadire l’importanza dei servizi di supporto alla comunità LGBT+. All’evento ha partecipato anche l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che sostiene il progetto "Sostegno alle vittime di violenza familiare – Refuge LGBT+" tramite i fondi 8x1000.

Marina Marini, coordinatrice Network Refuge LGBT+, di Gay Center, ha dichiarato:
«Ringraziamo il sindaco e tutte e tutti voi per essere qui in questo evento organizzato in occasione delle prossime iniziative del 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia, in cui desideriamo ribadire l’importanza dei servizi per la comunità LGBTQIA+.
L’associazione Gay Center, insieme alle altre associazioni partner Arcigay, Differenza Lesbica e Azione Trans, ha attivato proprio grazie al Comune di Roma nel 2005 il Contact Center Nazionale Gay Help Line 800 713 713, che nel 2026 compirà vent'anni, e che dall’inizio del servizio ha risposto ad oltre 350 mila contatti, con una media di circa 20 mila all’anno nell’ultimo lustro.
Il servizio della Gay Help Line è sempre stato garantito in questi anni, grazie al supporto dei volontari e volontarie e delle Istituzioni che ci hanno sostenuto, come l’Unar (ufficio nazionale antirazziale del ministero delle pari opportunità), la Regione Lazio, il Comune di Roma, e l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai grazie ai fondi 8×1000 ed altri soggetti pubblici, Chiesa Valdese e privati. Ricordo con orgoglio che siamo ancora ad oggi il Contact Center ufficiale del Comune di Roma»

In risposta alle richieste di aiuto di giovani e giovanissimi LGBTQAI+, nel 2012 è stato avviato il progetto Refuge LGBT+, in collaborazione con la rete francese Le Refuge. Grazie a questa iniziativa, sono stati ospitati oltre 140 utenti in tre strutture, con un cohousing nel Municipio 1 di Roma. Il progetto ha fatto la storia, essendo la prima struttura in Italia ad accogliere minori affidati direttamente dai tribunali in una struttura LGBT+.

Inoltre Refuge LGBT+ ha accolto, per la prima volta in Italia, anche persone minori affidateci direttamente dai Tribunali.

Tamiko Kaneda, segretaria generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha affermato:
«In occasione della Giornata Mondiale contro l’Omobitransfobia, esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone LGBTQIA+ vittime di discriminazione e violenza.
Come Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, crediamo nella dignità di ogni essere umano e ci impegniamo per una società fondata sul rispetto, sull’inclusione e sulla pace; per questo siamo orgogliosi di sostenere, attraverso i fondi dell’8×1000, i progetti di Gay Center. Continueremo a fare la nostra parte affinché nessuna persona sia lasciata sola e ogni identità sia accolta con rispetto».

In seguito ha preso la parola Gianluca Lanzi, presidente del Municipio 11 di Roma, sottolineando la collaborazione con il Gay Center in diverse iniziative, inclusa una recente campagna presso le scuole, centri sportivi e farmacie del Municipio per Gay Help Line.

L’evento ha ricevuto i saluti di Erica Battaglia, presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma, che con noi ha fondato il progetto Refuge LGBT+.

«L’impegno della nostra amministrazione a sostegno di realtà come questa è e rimane costante. Questa struttura è fondamentale perché grazie al prezioso lavoro del personale specializzato è un punto di riferimento, di accoglienza, rifugio e difesa per tutte quelle persone che purtroppo ancora sono vittime di violenza omolesbobitransfobica e discriminazione. Un fenomeno che rimane molto preoccupante e caratterizzato da un sommerso a cui in parte arriviamo con il prezioso contributo della rete degli sportelli territoriali LGBT+ nei municipi.
Chi come noi amministra la città ha il dovere di fornire risposte e strumenti di aiuto concreti, non solo parole che usiamo per condannare gli episodi di discriminazione, che seppur preziose da sole non bastano»
ha affermato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

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