Online il nuovo sito dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Quando agiamo diamo inizio al cambiamento

Ogni difficoltà è un’opportunità preziosa e irripetibile

Avanziamo insieme lungo il grande cammino di maestro e discepolo

Il sole del 3 maggio risplende per sempre

Felici insieme

I giovani e la NRU. Trasformare il karma

Migliorare insieme con creatività

Cresciamo con La nuova rivoluzione umana - maggio

Verso il 30 giugno: anniversario della fondazione del Gruppo studenti

Il sindaco Gualtieri visita Refuge LGBT+ in apertura degli eventi per la Giornata mondiale contro l'omobitransfobia

In occasione del 3 maggio, Giorno della Soka Gakkai, siamo lieti di annunciare il lancio del nostro nuovo sito web. Questo nuovo spazio digitale è pensato per offrire una visione più chiara delle risorse, degli eventi e delle iniziative che caratterizzano la nostra comunità. L’area news del nuovo sito dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai è completamente rinnovata ed è ancora più facile restare aggiornati sulle attività e i progetti della Soka Gakkai in Italia e nel mondo. Sul nuovo sito si trova anche una sezione per chi si accosta per la prima volta al Buddismo: contenuti multimediali, chiari e sintetici, per orientarti nella pratica buddista e scoprirne i principi fondamentali.



Per navigare nel nuovo sito clicca <a href="http://www.sgi-Italia.org">www.sgi-Italia.org </a>👈

L’interazione umana ha inizio da un dialogo coraggioso. Si tratta di uscire dal proprio “guscio”, che porta a evitare le relazioni con gli altri e a chiudersi nel proprio mondo. Il primo passo per un cambiamento da un “io chiuso” a un “io aperto” è sfidarsi nel dialogare.



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L’autentica natura di una persona si riconosce nel modo in cui agisce. Solo recandoci direttamente dalle persone e creando occasioni di incontro potrà sbocciare l’amicizia, e attraverso il moltiplicarsi di tali sforzi potremo instaurare relazioni profonde e sincere.



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Più dialogate più aumenteranno le persone che aiuterete a creare un legame con il Buddismo, e più si diffonderà l’insegnamento corretto. La voce è forza. Le parole sono “armi”. Le nostre parole risuoneranno sicuramente nel cuore delle persone finché le nostre preghiere saranno colme di compassione e del desiderio di aiutare gli altri a entrare in contatto con il Buddismo del Daishonin e a percorrere il cammino che conduce alla felicità. Anche se non vedete risultati immediati, toccherete profondamente il cuore dell’altra persona.



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Quando agiamo con coraggio per espandere la rete del bene, i venti del cambiamento iniziano a soffiare immancabilmente. Quando parliamo con sincerità, riusciremo sicuramente ad ampliare la rete della comprensione e il numero dei nostri alleati. Inoltre, le azioni basate su una forte preghiera saranno sempre protette dalle funzioni benevole dell’universo (shoten zenjin).



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Far risuonare la “voce della giustizia e della verità” e la “voce della convinzione” permette di sconfiggere pregiudizi. È fondamentale dialogare, dialogare e dialogare ancora, senza tirarsi indietro, senza esitazione né timore. Le nostre parole toccheranno il cuore delle persone e le aiuteranno a risvegliarsi alla giustizia e alla verità. Questa è la vera gioia del dialogo. Nella storia i cambiamenti radicali iniziano dal dialogo tra le persone comuni.



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Gli incoraggiamenti del presidente Ikeda sono tratti rispettivamente dai seguenti testi:



1) Dalla raccolta di saggi di Daisaku Ikeda dal titolo Eiko no ashita; 2) NRU, vol. 29, cap. 4, puntata 15; 3) Ikeda Daisaku zenshu, vol. 95; 4) Dalla raccolta di saggi di Daisaku Ikeda dal titolo Tabidachi no hikari; 5)  Ikeda Daisaku zenshu, vol. 92.

Pratico il Buddismo da trentasette anni e di benefici ne ho ricevuti tantissimi, ben oltre le mie aspettative, ma questa esperienza mi ha permesso di approfondire ulteriormente la mia fede e di sperimentare che le difficoltà possono essere utilizzate come una grande occasione per fare la propria rivoluzione umana. Ho due figli, Jacopo di ventiquattro anni e Bianca di venti. Mia figlia, tre anni fa, iniziò una relazione con un ragazzo con un sacco di difficoltà familiari e problemi con la giustizia. Iniziarono le liti giornaliere con mia figlia per la disapprovazione di questo rapporto e dopo qualche mese si lasciarono. Una sera, incontrandosi per caso, mia figlia venne aggredita fisicamente da questo ragazzo e, come se non bastasse, lui venne sotto casa nostra e danneggiò la mia auto e quelle dei vicini. Io e mio marito fummo svegliati da mio figlio che ci comunicò quello che stava accadendo. Mia figlia per fortuna riuscì a chiamare degli amici che la salvarono da questa aggressione e la riportarono a casa. Seguì denuncia ai carabinieri, pronto soccorso e l’inizio di un percorso presso l’associazione donne vittime di violenza. Dopo qualche mese però - nel frattempo lei era diventata maggiorenne - venimmo a sapere che erano tornati insieme. La delusione mia e di mio marito fu enorme, ci sentivamo traditi e impotenti. Avevo paura che potesse succederle nuovamente qualcosa di grave. Incisi nella mia mente la frase del Gosho Risposta a Kyo'o:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Ovunque tua figlia possa saltare e giocare, non le accadrà niente di male; potrà andare in giro senza paura come il re leone [...] Ma solo la tua fede determinerà tutte queste cose. Una spada sarà inutile nelle mani di qualcuno che non si sforza di lottare» (RSND, 1, 365)
</blockquote>



Iniziai così a recitare tantissimo Daimoku, e nei fine settimana con mio marito recitavamo tre, quattro, cinque ore. Ho pianto davanti al Gohonzon tante volte. Poi recitando Daimoku ho iniziato a credere che mia figlia potesse essere il mio Shoten Zenjin (una funzione protettrice secondo il Buddismo, ndr): grazie a lei avrei accelerato la mia rivoluzione umana e trasformato il mio karma. Dovevo cercare di trasformare quella sofferenza dentro di me. Solo con uno stato vitale alto avrei potuto influenzare mia figlia, e non viceversa. Iniziai a studiare il Buddismo con grande impegno, cercando ovunque incoraggiamento. Mi sono riletta più volte il capitolo “La Torre Preziosa” dal libro La saggezza del Sutra del Loto, e ogni volta che recitavo mi immaginavo di partecipare alla Cerimonia dell’aria insieme ai miei figli. Ikeda scrive: 



<blockquote class="wp-block-quote">
«Possiamo partecipare alla Cerimonia nell’aria in qualunque momento, ovunque ci troviamo. Quando preghiamo davanti al Gohonzon, in quello stesso momento, diventiamo una cosa sola con l’eterna vita dell’universo e, dal posto in cui ci troviamo, possiamo contemplare l’intero universo» (SSDL, 1, 450).
</blockquote>



Ci sono stati altri episodi che mi hanno spinta davanti al Gohonzon di notte, aspettando mia figlia, proteggendola con il mio Daimoku. Nel frattempo ho iniziato un percorso per farmi aiutare a gestire questa situazione e ho trovato uno psicoterapeuta che mi ha fatto cambiare completamente il modo di approcciarmi a mia figlia: non dovevo giudicarla ma accoglierla con tantissimo amore. Non è stato facile perché io ero arrabbiatissima, ma con tanto Daimoku ce l’ho fatta e ho cambiato atteggiamento nei suoi confronti. Lei ha sentito questo cambiamento e si è riavvicinata a me, chiedendomi di farsi aiutare anche lei da una psicologa perché sentiva che quella relazione era sbagliata, non la rendeva felice. Anche in questa occasione la buona fortuna accumulata ci ha fatto incontrare una dottoressa che si è presa molto a cuore mia figlia. Nel frattempo io ho sempre fatto tanta attività, ho sempre fatto l’offerta per kosen-rufu e ho condiviso la lotta che stavo affrontando con le donne del mio hombu.&nbsp; Ho ricominciato a leggere La rivoluzione umana e mi sono sempre sentita accompagnata e incoraggiata ogni giorno e in ogni momento dal maestro Toda e da Ikeda Sensei. Non mi sono mai sentita sola grazie ai nostri maestri e ai compagni di fede. A gennaio 2024 decisi di trasformare questa sofferenza entro il 18 novembre. A fine giugno il ragazzo fu aggredito da persone del suo “ambiente” e finì in ospedale, e lei restò accanto a lui giorno e notte… e questo a una settimana dall’esame di maturità!



Ho aumentato ancora il Daimoku, lo studio, l’offerta e l’attività. Ho fatto mie le parole di Sensei nella lezione sul Gosho del saké raffinato: 



<blockquote class="wp-block-quote">
«Il Sutra del Loto espone la simultaneità dell’Illuminazione di genitore e figlio. Grazie alla loro fede, i figli possono far sì che i genitori raggiungano la Buddità. [...] Allo stesso modo è possibile che un figlio raggiunga la Buddità grazie alla fede del genitore. Dipende tutto dalla convinzione del genitore. Dobbiamo recitare Daimoku con la ferma determinazione di condurre i nostri figli, o i nostri genitori, alla felicità e alla completa realizzazione. Ogni Daimoku recitato con tale determinazione diventa un vivido sole che illumina la vita dei genitori o dei figli, trascendendo le distanze e persino il confine tra la vita e la morte» (Gli eterni Insegnamenti di Nichiren Daishonin, pag. 110).
</blockquote>



Mia figlia si è diplomata con ottimi voti e dal primo agosto ha iniziato a lavorare in un prestigioso Hotel di Firenze dopo un’incredibile assunzione lampo, proprio mentre stavo finendo il mio terzo milione di Daimoku! A inizio ottobre mi ha detto che da oltre un mese aveva chiuso la relazione con quel ragazzo, che la psicoterapeuta le aveva salvato la vita e che non ce l’avrebbe mai fatta senza di me. Mi ha detto anche: «Mamma, adesso sono proprio felice!». Grazie a questa lotta io stessa ho ricevuto tantissimi benefici tra cui, a ottobre, inaspettatamente, un nuovo incarico di lavoro con un importante aumento di stipendio. Sono stati tre anni intensi, di grande sofferenza, di grande lotta davanti al Gohonzon. Oggi posso davvero ringraziare mia figlia perché mi ha permesso di fare un bel pezzo di rivoluzione umana. Così ho deciso di ripagare il mio debito di gratitudine verso il maestro mettendo la realizzazione di kosen-rufu e lo sviluppo della Soka Gakkai prima dei miei obiettivi personali e di fare ancora uno sforzo in più nell’attività entrando nello staff corallo. Sempre ne La saggezza del Sutra del Loto, Senseiscrive:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Comprendendo la saggezza del vero aspetto di tutti i fenomeni, ogni difficoltà è un’opportunità preziosa e irripetibile, ogni tipo di karma negativo può essere trasformato in una missione splendida e luminosa. Quando avrete assoluta fiducia in questa verità, sarete colmi di speranza. Ogni persona ed esperienza che incontrerete diventerà un tesoro unico e prezioso» (SSDL, 1, 187)
</blockquote>

Uno dei tratti distintivi della grandezza del presidente Ikeda è che, pur essendo stato il maestro di innumerevoli altre persone, ha continuato a vivere come discepolo con la massima dedizione. Ci sono persone che dimenticano gli insegnamenti del loro maestro e alla fine vengono sopraffatte dall’arroganza. Al contrario Daisaku Ikeda, anche dopo essere diventato il terzo presidente della Soka Gakkai, ha sempre continuato a dialogare nel cuore con il suo maestro Josei Toda. Ha vissuto ogni giorno con uno spirito giovane e la determinazione di continuare a migliorare per tutta la vita. Il 3 maggio di cinquant’anni fa i giovani uomini e gli studenti della Soka Gakkai fondarono un gruppo che il presidente Ikeda chiamò Shin’ichi-kai (gruppo Shin’ichi). Egli insegnò a noi discepoli della generazione del gruppo Shin’ichi che, indipendentemente dagli ostacoli e dalle funzioni demoniache che possono emergere in futuro, la missione dei discepoli è proteggere il maestro. Adempiere a questa missione è il vero scopo dei giovani discepoli. Nel 1980, l’anno dopo essersi dimesso dalla carica di presidente della Soka Gakkai, il maestro Ikeda si unì ai compagni di fede delle regioni di Kyushu, Kansai e Chubu per guidare una coraggiosa controffensiva nei confronti di ciò che minacciava l’organizzazione. Il primo maggio, a Fukuoka, nel Kyushu, esortò con passione i presenti: «Non abbassate mai il vessillo di kosen-rufu nel vostro cuore!». Il 3 maggio, a Osaka, espresse la sua incrollabile determinazione: «Continuiamo a scrivere nuove pagine di storia della nostra lotta sempre vittoriosa e della nostra vita!». Il 9 maggio, nella prefettura di Aichi, dichiarò con orgoglio: «La Soka Gakkai lotterà per sempre contro il male!».



<h5 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">«Come Nichiren»</h5>



Il 3 maggio il presidente Ikeda scrisse questa dedica sul frontespizio del manoscritto del quarto volume del suo romanzo La rivoluzione umana:



Questo manoscritto de La rivoluzione umana racconta la vera storia della grande dedizione del mio maestro Josei Toda a kosen-rufu, riportata accuratamente dal suo discepolo, Daisaku Ikeda. Non date credito a parole diffamatorie o subdole. Dedico quanto sopra ai miei discepoli, con profonda gratitudine. Nel volume viene descritta la scena toccante in cui Shin’ichi Yamamoto dedica la seguente poesia al presidente Toda dopo che questi aveva dato le dimissioni dalla carica di direttore generale della Soka Gakkai:



Servo il mio maestro per un antico legame che ci unisce; se anche le altre persone dovessero cambiare, io resterò sempre lo stesso. (RU, 4, 183)



L’8 maggio 2007, durante la sua prima visita a un centro culturale nella prefettura di Saitama, il presidente Ikeda rifletté sul periodo in cui lui e il suo maestro avevano viaggiato instancabilmente in tutta la regione, determinati a salvare le attività commerciali di Toda che versavano in condizioni critiche. Il voto di proteggere il proprio maestro qualunque cosa accada racchiude lo spirito che garantisce lo sviluppo eterno della Soka Gakkai. È la via diretta per la rivoluzione umana e per la trasformazione profonda della propria condizione vitale. Proteggere il maestro inizia dal prendersi sinceramente cura di ogni persona, un esempio che il presidente Ikeda ha costantemente dato con il proprio comportamento. Come scrive Nichiren Daishonin: «Coloro che si definiscono miei discepoli e praticano il Sutra del Loto devono tutti praticare come me» (Istituire i quattro bodhisattva come oggetto di culto, RSND, 1, 869). Miei cari compagni e compagne di fede della Soka Gakkai, direttamente collegati al Daishonin, ora è il momento di alzarci con orgoglio e fiducia e avanzare nello spirito di non dualità di maestro e discepolo, determinando di impegnarci come il nostro maestro!

Congratulazioni vivissime per questo 3 maggio, giorno della Soka Gakkai e giorno delle madri Soka. Il 3 maggio non è solo una ricorrenza. È una promessa. È il giorno in cui il maestro e il discepolo rinnovano il voto che li unisce da sempre, trascendendo lo spazio e il tempo, attraverso le tempeste della vita, per costruire un futuro di speranza, un mondo di pace. Poco prima di morire, il maestro Toda disse al suo amato discepolo:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Daisaku, hai fatto un gran lavoro. Adesso la Soka Gakkai è salva. Proseguiamo la nostra strada ancora insieme per l’eternità. Sono fortunato ad avere un così bravo discepolo. Sono felice di aver potuto accompagnare Makiguchi in prigione, ma sono ancor più felice che grazie a te la Soka Gakkai ha un grande futuro davanti» (NR, 581)
</blockquote>



Come discepolo a cui il maestro Toda aveva affidato il futuro del nostro movimento, il 3 maggio del 1960 il giovane Ikeda assunse la presidenza della Soka Gakkai. Fu un nuovo inizio, una nuova partenza verso una primavera di pace per l’umanità. Quel giorno, dal palco dell’Auditorium della Nihon University, davanti al ritratto del suo maestro, Sensei dichiarò: «Anche se sono giovane, da oggi assumerò la guida come rappresentante dei discepoli del presidente Toda, e con voi compirò un ulteriore passo verso la realizzazione concreta di kosen-rufu». In seguito, nel rievocare quella cerimonia di successione, Sensei ha scritto:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Quel giorno impressi nella mia mente queste parole del Dashonin: “Questo io affermo. Che gli dèi mi abbandonino. Che tutte le persecuzioni mi assalgano. Io continuerò a dare la mia vita per la Legge! [...] Io sarò il pilastro del Giappone. Io sarò gli occhi del Giappone. Io sarò il grande vascello del Giappone. Questo è il mio voto, e io non lo infrangerò mai!” (RSND, 1, 253). La solenne promessa altruistica contenuta in queste affermazioni mi riempì il cuore di una potente determinazione e di un intenso senso di missione. Ero pronto ad affrontare qualsiasi persecuzione, a dare volentieri la vita per la nostra nobile causa. Ero stato rigorosamente allenato dal mio maestro, un impavido leone di kosen-rufu, e avevo assimilato il suo spirito. Dunque, cosa avevo da temere» (NR, 581)
</blockquote>



Fedele a questo voto, Sensei ha interamente dedicato la sua vita a piantare i semi della Legge mistica in tutto il mondo. Senza dimenticare per un solo istante il suo maestro, ha lottato affrontando ogni vento contrario per aprire un’epoca di speranza per l’intera umanità. La sua compassione e l’affetto nei nostri confronti sono stati immensi. Ora sta a noi, per ripagare il nostro debito di gratitudine, portare avanti la realizzazione di kosen-rufu, senza fermarci mai, continuando ogni giorno a dialogare con lui nel nostro cuore, con la stessa solenne promessa altruistica, con la sua stessa potente determinazione e lo stesso senso di missione. Mentre affrontiamo le sfide della vita, avanziamo con coraggio domandandoci sempre cosa direbbe Sensei, come agirebbe in questa o quella situazione... In questo modo, per quanto possano infuriare le difficoltà, il sole della speranza sorgerà nel nostro cuore illuminando la strada davanti a noi. Tutti stanno aspettando di incontrare la Legge mistica, la Legge suprema dell’universo. Con il ruggito di leone di Nam-myoho-renge-kyo risvegliamo una grande forza vitale e incoraggiamo una persona dopo l’altra. Diamo vita a una reazione a catena di gioia e di speranza, mentre continuiamo a espandere la nostra rete solidale di pace e felicità, come buoni cittadini e cittadine, conducendo esistenze di autentico valore. Facciamo sì che il sole del 3 maggio continui a sorgere ogni giorno nelle nostre vite, così che Sensei possa affermare: “Sono fortunato ad avere un così bravo discepolo, hai fatto un gran lavoro! Grazie a te, la Soka Gakkai ha un grande futuro davanti. Proseguiamo la nostra strada ancora insieme, per l’eternità!”.

<blockquote class="wp-block-quote">
«Non devono esserci discriminazioni fra coloro che propagano i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo nell’Ultimo giorno della Legge, siano essi uomini o donne: se non fossero Bodhisattva della Terra non potrebbero recitare il Daimoku. Dapprima solo Nichiren recitò Nam-myoho-renge-kyo, ma poi due, tre, cento lo seguirono, recitando e insegnando agli altri. La propagazione si svilupperà così anche in futuro» Dal Gosho Il vero aspetto di tutti i fenomeni (RSND, 1, 341)
</blockquote>



<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Ogni persona è una Torre preziosa</h4>



Incoraggiamento di Daisaku Ikeda, BS, 195, 42



Nel Sutra del Loto non esistono discriminazioni fra uomini e donne: ogni persona ha la nobile missione di kosen-rufu. Il Daishonin dichiara che gli «uomini e le donne che abbracciano il Sutra del Loto» sono torri preziose «qualunque sia la loro condizione sociale» (La Torre preziosa, RSND, 1, 264). E loda così i discepoli e le discepole: «Chiunque, prete o monaca, laico o laica, insegni agli altri anche una singola frase del Sutra del Loto è senza dubbio l’inviato del Tathagata» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29). Ogni persona è una Torre preziosa, un’inviata del Tathagata emissaria del Budda. In altre parole tutti gli individui possiedono la natura di Budda, degna di supremo rispetto, e hanno un potenziale infinito. Il grande insegnamento del Buddismo di Nichiren spiega questa verità inconfutabile. Nella frase successiva il Daishonin afferma che i suoi discepoli dovrebbero praticare e insegnare agli altri così come aveva fatto lui, che da solo iniziò a recitare Nam-myoho-renge-kyo e praticò in accordo con gli insegnamenti del Budda.  Dapprima un singolo individuo si alza e diventa un punto di partenza, poi parla con un altro; questo semplice contatto fra individui è e sarà sempre il fondamento per la crescita di kosen-rufu in ogni tempo e in ogni luogo. Nell’attuale sviluppo globale della Soka Gakkai Internazionle, ogni passo per l’espansione di kosen-rufu ovunque nel mondo è iniziato da questo collegamento fra due persone.

Nel capitolo “Vessillo della Legge” del volume 26 de La nuova rivoluzione umana, Daisaku Ikeda approfondisce il concetto secondo cui affrontando qualsiasi sfida con una fede incrollabile la nostra vita può trasformarsi in una fonte inestimabile di benefici, diventando noi stessi un esempio di come aprire la strada alla felicità di ogni persona che incontriamo.



Il capitolo inizia in questo modo:



Dove c’è sfida, c’è progresso. Dove c’è sfida, c’è speranza. Dove c’è sfida, c’è gioia. Dove c’è sfida, c’è felicità. Dove c’è sfida, c’è vittoria. (NRU, 26, pag. 89)



Quando affrontiamo una sfida, la nostra mente tende subito a farci sprofondare nella sofferenza, spingendoci alla lamentela e facendoci dimenticare che, in realtà, ciò che si presenta davanti a noi è una preziosa opportunità per manifestare, attraverso il Gohonzon, la profondità e la forza della nostra vita.



<blockquote class="wp-block-quote">
«Quando scambiamo parole gentili con le persone, anche se sconosciute, si riduce la distanza tra i rispettivi cuori» (Ibidem, pag. 143)
</blockquote>



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«Ogni volta che Shin’ichi vedeva qualcuno tremare dal freddo mentre era al lavoro, era per lui naturale andare a dirgli qualcosa di gentile, anche se la persona in questione non era un membro della Soka Gakkai. Ogni volta che vedeva una persona che compiva degli sforzi, andava spontaneamente a incoraggiarla. L’umanesimo non è un modo di vivere speciale, è il semplice atto di provare empatia per i sentimenti degli altri: andare a incoraggiare chi sta lottando o soffrendo e condividere la gioia di chi è felice» (Ibidem, pag. 144)
</blockquote>



Questo capitolo mette in risalto due elementi fondamentali: le persone comuni e la fede. Le persone comuni che decidono di prendersi la responsabilità della società in cui vivono svolgono un ruolo centrale. Per farlo, è essenziale coltivare una fede profonda, attingendo alla forza che nasce da un rapporto sincero con il Gohonzon e da un legame autentico con Ikeda Sensei. Il nostro maestro ha sempre posto al centro la felicità di ogni essere umano, dedicando ogni istante della sua vita a incoraggiare ciascuna persona che incontrava. Senza mai snaturarci, ma restando fedeli a noi stessi, dovremmo impegnarci sinceramente per avvicinarci al cuore di Sensei.



<blockquote class="wp-block-quote">
«Nichiren Daishonin scrive: “Sto pregando con tanta convinzione come se dovessi accendere il fuoco con legna bagnata o estrarre l’acqua dal terreno riarso”. Come indica questo passo, è importante avanzare con una fede incrollabile, un forte daimoku e la ferma convinzione che ogni nostra preghiera avrà una risposta. La fede è una lotta spirituale contro il dubbio, contro la mente incerta. È la lotta per andare oltre le illusioni e la mancanza di fiducia, che ci fa pensare di non poter diventare felici o che non vi siano speranze. È la lotta per far emergere il potere della Legge Mistica da dentro di noi e per stabilire una convinzione assoluta» (Ibidem, pag. 164)
</blockquote>



In questa parte del capitolo, Sensei racconta con profonda compassione la storia di una donna che attraversava un momento estremamente buio della sua vita. Affrontava gravi problemi di salute, era oppressa da difficoltà economiche e tormentata da pensieri di morte. Ogni giorno era una lotta per sopravvivere, e il senso di solitudine sembrava soffocare ogni barlume di speranza. Fu grazie alla sincera premura di un’amica — una persona che già praticava questo Buddismo — che quella donna intravide una piccola luce. Non le offrì soluzioni facili, ma qualcosa di ancora più prezioso: la possibilità di iniziare a pregare davanti al Gohonzon e l’invito a intraprendere il suo cammino nella fede. Col tempo, quella tenue luce si trasformò in un faro. La sua salute cominciò lentamente a migliorare, e le ombre che la spingevano verso la disperazione iniziarono a diradarsi. Riuscì a ritrovare la forza di rialzarsi, di lottare, di credere in una nuova possibilità. A poco a poco superò anche le difficoltà economiche che la schiacciavano. Quella donna, che un tempo si sentiva senza via d’uscita, ha trasformato la propria sofferenza in una missione per incoraggiare gli altri. Oggi è una praticante forte, luminosa, profondamente impegnata per il bene altrui. Questa è la forza della fede. Questo è il potere del Daimoku e dell’impegno sincero per kosen-rufu: trasformare il dolore in speranza, e la disperazione in una vita piena di significato.



<blockquote class="wp-block-quote">
«La vita è come un quaderno. Nel momento in cui, alla fine della giornata, volto una pagina, ne ho una bianca davanti a me. Continuerò a impegnarmi per scriverci un grande romanzo. “Ogni giorno incoraggerò una persona dopo l’altra, abbracciandola, condividendo un dialogo da cuore a cuore, guidandola verso il cammino della felicità e rimanendo al suo fianco. Questo è kosen-rufu. Questa è la mia vita!” “Vi sto sostenendo e osservando tutti. Se siete deboli, diventate forti. Se avete paura, tirate fuori il coraggio. Partite da quello che siete. Tutte le storie importanti iniziano con delle difficoltà. Superare l’esitazione è il primo passo per affrontare qualsiasi impresa. Le avversità esistono affinché possiamo sperimentare la vera gioia. Con fiducia ed energia, fate un coraggioso passo avanti. Ora è il momento!» (Ibidem, pag. 173)
</blockquote>



Il capitolo si conclude con un incoraggiamento colmo di speranza, rivolto a ogni singola persona, che ci riconduce allo scopo profondo della nostra pratica: realizzare kosen-rufu. È un invito a non dimenticare mai perché ogni giorno preghiamo, dialoghiamo e ci impegniamo con tutto il cuore — per costruire una società fondata sulla dignità della vita, partendo proprio da ciascun incontro umano.

Per le riunioni donne il materiale di riferimento è tratto dalla serie Gli incoraggiamenti delle quattro stagioni, pubblicato su Il Nuovo Rinascimento In ogni zona siamo libere di utilizzarli a piacere e scegliere all’interno dell’archivio l’incoraggiamento che troverà più congeniale. A questo link potete trovare tutta la serie pubblicata degli Incoraggiamenti delle quattro stagioni  <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/incoraggiamenti-delle-quattro-stagioni">https://ilnuovorinascimento.org/c/incoraggiamenti-delle-quattro-stagioni</a>



 Di seguito la proposta per il mese di maggio 



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<h4 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Costruiamo una "famiglia creativa" in cui migliorare insieme </h4>



Anche quando si parla della società nel suo insieme, le sue fondamenta sono costituite da ogni singola famiglia. Pertanto, se non si costruiscono famiglie solide, non può esservi prosperità nella società; d’altro canto, senza pace nella società, non può esservi felicità nelle famiglie. Questa è la formula per la pace nel mondo.



Quando comunichiamo con i familiari più stretti, spesso, senza nemmeno rendercene conto, non facciamo che lamentarci e puntare il dito sui difetti gli uni degli altri. In queste situazioni bastano poche parole di incoraggiamento per sciogliere il cuore dell’altro e rendere fluida la conversazione. Continuando ad agire in questo modo, riusciremo naturalmente a costruire saldi legami familiari.



Una famiglia si crea in base a profondi legami karmici. Desidero che tutti noi siamo “buoni amici” gli uni per gli altri, aumentando così la nostra felicità reciproca. Se ci sosteniamo a vicenda, se ci completiamo a vicenda e ci aiutiamo reciprocamente a migliorare puntando al nobile obiettivo di&nbsp;kosen-rufu, la nostra può diventare “una famiglia creativa”, in cui si cresce insieme. La fede di un genitore si trasmette sicuramente ai figli. Anche se ci vuole molto tempo, anche se può sembrare di percorrere la strada più tortuosa, la vostra fede arriverà senza alcun dubbio al loro cuore. Non c’è bisogno di apparire migliori di ciò che siete. Non abbiate paura di sbagliare. Continuate a percorrere con allegria la strada che avete scelto, rimanendo fedeli alle vostre convinzioni. Questo modo di vivere in quanto genitori è il “tesoro supremo” che potete donare ai vostri figli.



Anche se i membri della vostra famiglia non praticano, non dovete preoccuparvi di nulla. Il fatto stesso che in simili circostanze state portando avanti fino in fondo la vostra fede, trasformerà tutto in grandi benefici per ogni membro della vostra famiglia. Se una sola persona si alza nella fede, il sole sorge nella sua famiglia e sarà in grado di guidarne tutti i componenti in direzione della felicità e del conseguimento della Buddità: questo è il potere benefico della Legge mistica.



(Seikyo Shimbun, 2 agosto 2020)



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Di seguito una proposta per l'attività di maggio:



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<div class="wp-block-button"><a class="wp-block-button__link has-base-color has-magenta-background-color has-text-color has-background has-link-color wp-element-button" href="https://ilnuovorinascimento.org/a/costruiamo-una-famiglia-creativa-in-cui-migliorare-insieme?q=costruiamo+una+famiglia+creativa&amp;fields=CONTENT&amp;searchType=EXACT" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Clicca qui per leggere l'articolo per il mese di maggio</a></div>
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Il maestro Ikeda ha più volte parlato del 3 maggio come il giorno in cui festeggiare la nostra unità e ripartire con rinnovata vitalità e senso di missione, rafforzando il nostro voto per kosen-rufu. Lo scopo comune di kosen-rufu, crea l’unità di cui parla il Buddismo di Nichiren, ed è la condizione per sviluppare la grande forza che esiste nella nostra vita. Come afferma Nichiren Daishonin:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Quando fra le persone prevale lo spirito di "diversi&nbsp;corpi, stessa mente", esse realizzeranno tutti i loro scopi, mentre se hanno uno "stesso&nbsp;corpo&nbsp;e diverse menti" non possono ottenere niente di notevole» (Diversi corpi, stessa mente, RSND, 1, 550)
</blockquote>



"Diversi corpi, stessa mente", quindi è la regola immutabile sia per la realizzazione di kosen-rufu che per i nostri obiettivi personali. Come ci incoraggia il nostro maestro:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Quando siete uniti ad altri tutti gli ostacoli si sgretolano davanti a voi. Quando all'interno di un'organizzazione ognuno va a ritmo, si avverte una vitalità nuova e le persone di valore possono esprimere in pieno il loro potenziale» (NR, 373)
</blockquote>



Di seguito riportiamo alcuni spunti da La nuova rivoluzione umana, per continuare a dialogare con Sensei.



«Josei Toda, divenne presidente il 3 maggio del 1951. Quel giorno il signor Toda si alzò con la determinazione di impegnarsi per la felicità di tutti gli esseri umani. Su uno dei lati di questo Gohonzon c’è scritto: "Per il compimento del grande desiderio di kosen-rufu tramite la compassionevole propagazione della Legge suprema". Ciò esprime con chiarezza il senso e la missione della Soka Gakkai. Il nostro obiettivo primario è quello di realizzare kosen-rufu per la pace e la felicità di tutto il genere umano. Da settecento anni a questa parte, la Soka Gakkai è l’unica entità che si è impegnata per fare in modo che kosen-rufu divenisse una realtà tangibile, in accordo con il volere di Nichiren Daishonin. "Per realizzare questa missione è di vitale importanza che ognuno di voi diventi felice, sia dal punto di vista spirituale sia da quello materiale. In più dovete avere la profonda compassione di pregare per la felicità degli altri. Pregare per la felicità degli altri è l’essenza dello spirito della Soka Gakkai"» (NRU, 3, 2)



«Il 3 maggio 1960 si tenne la ventiduesima riunione di primavera della Soka Gakkai, durante la quale Shin'ichi sarebbe stato nominato terzo presidente. [...] Shin'ichi alzò lo sguardo verso il ritratto di Toda che era stato appeso al di sopra del palco degli oratori. [...] Osservando il ritratto di Toda, Shin'ichi giurò a se stesso: "Sensei, seguendo le sue orme, sto per intraprendere la mia lotta in nome della Legge. Trascendendo vita e morte, marcerò con coraggio, puntando alla realizzazione di kosen-rufu nel mondo. Così giungerò a diffondere il Buddismo di Nichiren Daishonin. La prego di osservarmi". Ebbe la sensazione che il suo maestro gli sorridesse. [...] Alla fine Shin'ichi si alzò per pronunciare il suo discorso inaugurale. Nonostante la mia giovane età, da oggi assumerò la guida del nostro movimento come rappresentante dei discepoli del presidente Toda e avanzerò insieme a voi verso la concreta realizzazione di kosen-rufu» (RU, 12, 368-370)



«Quello che sento di dover fare è continuare a lottare seguendo il modello del mio maestro per realizzare la pace nel mondo e la felicità del genere umano. Così avrò realizzato la missione della mia vita. È questo il sentiero che devo percorrere, per ripagare il debito di gratitudine che ho nei confronti del maestro. È il cammino della rivoluzione umana che lui ha indicato a noi tutti. Mentre avanzo su questo nobile sentiero, il presidente Toda vive nel mio cuore. Posso solo sperare che egli continui a vivere nei cuori di tutti i membri della Soka Gakkai» (RU, 12, 377)



«L’espressione "Budda Soka Gakkai" indica una rete di compagni impegnati nella missione di realizzare il grande voto di kosen-rufu, un’associazione di Bodhisattva della terra che segue le orme dei primi due presidenti, Tsunesaburo Makiguchi e Josei Toda, uniti dai legami di maestro e discepolo. Quali sono i requisiti per garantire la sopravvivenza eterna del "Budda Soka Gakkai"? Il primo è che ogni membro dedichi la sua esistenza al grande voto di kosen-rufu; ciò significa risvegliarsi profondamente alla consapevolezza che kosen-rufu è lo scopo fondamentale della vita e, facendo nostre le sofferenze di chi ci sta intorno, sforzarsi di mettere in pratica le parole del Daishonin: "Insegna agli altri come meglio puoi, anche una sola frase o un solo verso". Il secondo requisito è percorrere fino alla fine il sentiero di non dualità di maestro e discepolo. Ereditando lo spirito del maestro e il suo esempio di dedizione altruistica alla propagazione della Legge, i discepoli devono studiare a fondo i suoi insegnamenti e considerarli un punto di riferimento su cui basare le proprie azioni e comportamenti. Il compito quotidiano dei discepoli è sfidare se stessi nella vita e per kosen-rufu, impegnandosi in un perenne dialogo interiore con il maestro, per cercare di comprendere cosa farebbe lui se si trovasse nella loro situazione. Il terzo requisito è lo spirito di "diversi corpi, stessa mente". Nichiren Daishonin scrive: "Che i discepoli di Nichiren, preti e laici, recitino Nam-myoho-renge-kyo con lo spirito di "diversi corpi, stessa mente", […] questo si chiama eredità della Legge fondamentale della vita". L’eredità della fede scorre vitale quando i membri nutrono lo stesso scopo e manifestano il loro pieno potenziale per l’avanzamento di kosen-rufu» (NRU, 30, 91-92)



«Shin’ichi proseguì: "Successivamente il Daishonin dice "con lo spirito di ‘diversi corpi, stessa mente’." "Diversi corpi", che potrebbe anche essere tradotto come "diversità", significa rispettare la personalità e le qualità uniche di ognuno, mentre "stessa mente" significa avere lo stesso intento, mirare allo scopo comune di kosen-rufu. Le mura dei vecchi castelli giapponesi sono costruite con pietre di varie forme e dimensioni; queste differenze permettono alle pietre di incastrarsi e sostenersi a vicenda, rendendo le mura più forti. Lo spirito di "diversi corpi, stessa mente" non crea solamente un’unità più forte, ma consente anche a ciascuno di noi di esprimere al massimo il nostro potenziale e dare piena espressione ai nostri talenti e abilità. Il Daishonin dice che recitare Nam-myoho-renge-kyo con fede basata sullo spirito di "diversi corpi, stessa mente" è la base per ereditare la "Legge fondamentale della vita". È in questo modo che avviene la trasmissione della Legge fondamentale della vita dal Budda a tutti gli esseri viventi. Il Daishonin dichiara che questo è il cuore dei suoi sforzi per diffondere la Legge mistica. Esercitarsi nella pratica buddista con questo spirito è la chiave per realizzare il grande voto di kosen-rufu. «Arrabbiarsi con gli altri o risentirsi per le divergenze d’opinione significa confondere il mezzo con il fine. Avanzare avendo deciso di creare unità con gli altri e lavorare insieme a loro per kosen-rufu a prescindere dalle circostanze, ovvero progredire con una fede basata sullo spirito di "diversi corpi, stessa mente", è la nostra linea guida immutabile. Di fatto, è la regola d’oro della Soka Gakkai. Il Daishonin continua dicendo: "Ma se qualcuno dei discepoli di Nichiren distrugge l’unità di ‘diversi corpi, stessa mente’ sarà come chi distrugge il proprio castello dall’interno". La più grande offesa nel Buddismo è distruggere dall’interno l’unità di "diversi corpi, stessa mente" volta alla realizzazione di kosen-rufu. Sarebbe come se, nel corso di un’intensa battaglia per kosen-rufu, i nostri compagni d’armi appiccassero il fuoco al nostro castello comune e rivolgessero le spade contro di noi. Coloro che minano questa unità, per quanto possano tentare di giustificare le loro azioni, stanno svolgendo la funzione del Re demone del sesto cielo. […] Un responsabile della Divisione studenti chiese: "Pur essendoci molti anziani nella fede che si sono impegnati con passione nel ruolo di responsabili e che hanno mantenuto una solida pratica, ci sono anche quelli che hanno smesso di praticare e si sono rivoltati contro l’organizzazione. Qual è la ragione fondamentale di questa differenza" Shin’ichi rispose: «In definitiva, la differenza sta nella motivazione più profonda, ovvero se questa è rivolta a kosen-rufu o se è basata sull’interesse personale» (NRU, 30, 164-166)



«"Con ferrea unità noi avanziamo, lavorando instancabilmente per rendere felice ogni persona. Questa forza rende la nostra organizzazione paragonabile a una solida e inaffondabile corazzata per la pace. Perciò vorrei chiamare questa potente nave itai doshin (diversi corpi, stessa mente). Credo con tutto me stesso che il nostro movimento per il kosen-rufu mondiale, che trascende i confini etnici e nazionali, sia la prova che è giunto il tempo perché la grande filosofia della vita di Nichiren Daishonin sorga come il sole a oriente, dal Giappone, e illumini i cieli sconfinati di tutto il mondo. La Soka Gakkai non è solo il pilastro del Giappone, è la speranza del mondo. È il sole, la luce pionieristica che indica il cammino verso il XXI secolo. Siete d’accordo?" Le parole di Shin’ichi suscitarono un fragorosissimo applauso» (NRU 10, 27-28)

Anche questo mese continuiamo a pieno ritmo lo studio del libro “Corriamo insieme verso kosen-rufu” approfondendo i capitoli "Non dubbiar, mentr’io ti guido" e "Studenti: stelle brillanti di speranza". Puntando al prossimo incontro, che si terrà nel mese in cui ricorre, il 30 giugno, l’anniversario della fondazione del nostro prezioso Gruppo studenti, miriamo a realizzare in tutta Italia riunioni gioiose in cui esprimere appieno la nostra creatività e iniziativa personale. Ogni regione può pensare di realizzare incontri, festival culturali, momenti di condivisione e studio in sessione, attività all’aria aperta: tutto ciò che sentiamo aderente alla nostra zona di attività e sfruttiamo queste letture per creare un legame ancora più saldo con Sensei!



Da gennaio di quest’anno il Gruppo studenti segue un nuovo ritmo, tenendo gli incontri una volta ogni due mesi. Grazie a questa cadenza, nel mese di maggio invece, possiamo decidere di creare nuove occasioni di incontro. Ad esempio, incontrandoci per preparare la riunione di giugno oppure organizzando delle recitazioni e dei momenti di approfondimento in vista del meeting studenti. Sviluppiamo nuovi legami di amicizia con i compagni e le compagne del Gruppo studenti e realizziamo una grande vittoria in vista del prossimo incontro a giugno! Approfondiamo ora i due capitoli dal libro “Corriamo insieme verso kosen-rufu”.



<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">“Non dubbiar, mentr’io ti guido”</h5>



In questa lezione del 19 giugno 2007 il presidente Ikeda approfondisce diversi aspetti del legame tra maestro e discepolo. È fonte di ispirazione il profondo rispetto e la riconoscenza che il presidente Ikeda ha sempre nutrito nei confronti di Josei Toda: non manca occasione, in moltissimi scritti e interventi di tributargli parole colme di gratitudine e affetto e per rimarcare l'importanza di trovare un maestro nella vita. Nel brano che studiamo questo mese il presidente Ikeda fa un parallelismo con il viaggio di Dante nella Divina Commedia, nel quale il Sommo Poeta si affida alla guida di Virgilio. “Non dubbiar, mentr’io ti guido”. Queste parole descrivono alla perfezione il significato del legame di fiducia e affidamento tra maestro e discepolo, che va oltre i dubbi e le incertezze che si annidano nel cuore di ognuno. Il presidente Ikeda ci invita a lottare per la nostra vittoria con lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, che ci consentirà di realizzare kosen-rufu. Noi studenti della Soka Gakkai dovremmo aspirare ad essere in linea con questo spirito di lottare uniti sul sentiero di maestro e discepolo e crescere persone capaci, indipendenti e realizzate. Per farlo è importante prendersi la responsabilità, a livello personale, di diventare quel genere di essere umano che sostiene e incoraggia gli altri a fare altrettanto. A questo proposito, ci ricorda Ikeda, dobbiamo sempre guardarci dalle persone arroganti, e a nostra volta evitare di esserlo!



<blockquote class="wp-block-quote magenta">
«Non disprezzate gli altri! Non parlatene male! Non siate arroganti guardandoli dall'alto in basso!» (Corriamo insieme verso kosen-rufu, pag. 85)
</blockquote>



L’arroganza divide, ci porta a considerarci superiori o inferiori, migliori o peggiori, e allontana da quell’ideale di società pacifica che il Buddismo va perseguendo. È l’elemento fondamentale da sradicare per condurre un dialogo sincero e costruttivo tra persone differenti. Toda ci incoraggiava: «Per migliorare la Gakkai, non esitate a parlare apertamente con coraggio a coloro che si trovano in una qualche posizione di responsabilità» (Ibidem, pag. 86) Così come ha fatto il presidente Ikeda nel 1974, durante la Guerra Fredda, dialogando apertamente con Cina e Russia e contribuendo alla distensione dei rapporti complessi tra i due paesi. Un altro esempio fu quando nel 1995 incontrò per la seconda volta l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, il quale in seguito disse che, durante un momento di sofferenza, ripensare al loro primo incontro gli aveva infuso speranza. Questi episodi sono indicativi di come il maestro Ikeda abbia raccolto il testimone e il grande desiderio di Nichiren Daishonin e dei suoi maestri, di realizzare una società e un mondo più pacifici. Mettendo le basi per una Soka Gakkai giovane e armoniosa in tutto il mondo, Ikeda Sensei ha ripagato il suo debito di gratitudine nei confronti del suo maestro.



<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">"Studenti: stelle brillanti di speranza"</h5>



Nel capitolo “Stelle brillanti di speranza” leggiamo della rilevanza della religione per l’essere umano, in quanto risponde alla questione del significato della vita. Il 30 giugno 1957 segna la data di fondazione del Gruppo studenti, esattamente una settimana prima della fondazione del movimento Pugwash per la scienza e gli affari interni. La vicinanza di queste date non è sicuramente casuale, piuttosto mette in evidenza l’importanza dell’unione d’intenti fra intellettuali e scienziati. Il filosofo cinese Yang Hsiung sottolinea nei suoi scritti come l’essenza del governo dovrebbe risiedere nella capacità di distinguere la verità dalla menzogna, valorizzando la verità e la giustizia; per noi, giovani studenti e studentesse Soka, è importante sviluppare capacità e virtù necessarie per il nostro sviluppo come persone dotate di saggezza e senso di leadership per trasformare la società.



Toda condivideva spesso una frase tratta dagli Analecta di Confucio: “ognuno dovrebbe considerare il giovane con riverenza.” Siamo noi giovani, ai quali viene affidato il futuro, che abbiamo la responsabilità di custodire e portare avanti questi principi. Il presidente Ikeda nutriva grandi speranze e illimitata fiducia per il Gruppo studenti. La nostra nobile missione è proteggere la Soka Gakkai e illuminare il mondo, combattendo ciò che inganna le persone.



Citando Florence Nightingale: «C’è un tempo per ogni cosa, un tempo per essere istruiti e un tempo per usare ciò che abbiamo imparato»; così il presidente Ikeda incoraggia a esprimere il nostro potenziale lì dove siamo. Noi giovani studenti, attraverso lo studio e sempre in prima linea, manifestiamo con determinazione il nostro impegno per kosen-rufu, seguendo l’esempio dei nostri maestri.&nbsp;



Più avanti nel capitolo si legge: «È nella natura delle bestie minacciare il debole e temere il forte» (RSND, 1, 267). Questo passo tratto dal Gosho “Lettera da Sado” di Nichiren Daishonin, ci ricorda quanto importante sia seguire l’esempio dei nostri maestri che hanno sempre combattuto per proteggere l’insegnamento buddista e le persone.



Leggiamo così, fra le molte avversità affrontate dalla Soka Gakkai, di quando il presidente Ikeda si ritrovò a dialogare con i dirigenti dell’Unione dei minatori di Yubari, per difendere i minatori che erano stati presi di mira a causa della loro fede nel Buddismo di Nichiren. Possiamo immaginare cosa abbiano dovuto passare i nostri compagni di fede dell’epoca; ogni periodo porta con sé grandi difficoltà che, una volta superate, ci permettono di manifestare grandi benefici nella nostra vita. Per questo il maestro Ikeda utilizza le incoraggianti parole della scrittrice inglese Charlotte Brontë: «"Ciò che ho e dovrei fare mi è molto chiaro; ciò che voglio, e per cui prego, è la forza per compierlo". La chiave è recitare Daimoku con la ferma intenzione di non farci scoraggiare dalle avversità che incontriamo sul nostro cammino di rivoluzione umana, credendo nel valore dello studio e illuminando le nostre vite, così come insegnatoci da Nichiren: "Sin dall’inizio, ho studiato per approfondire l’insegnamento del Budda e conseguire la Buddità e anche per salvare le persone con le quali ho un debito di gratitudine"» (RSND, 1, 176).



<blockquote class="wp-block-quote magenta">
«Come la giovane aquila che spicca il volo, disegnata sulla bandiera della divisione Studenti della Soka Gakkai, i suoi membri dispiegano le ali della loro ardente determinazione e lottano coraggiosamente per creare un futuro pieno di speranza per il mondo. Voi splendidi giovani […] della divisione Studenti siete davvero le nuove stelle luminose di speranza per i prossimi cinquanta anni» (Corriamo insieme verso kosen-rufu, pag. 101)
</blockquote>



<h5 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Spunti di riflessione:</h5>



<ul class="wp-block-list">
<li>Come sperimentiamo nella nostra vita quotidiana il legame col maestro?</li>
</ul>



<ul class="wp-block-list">
<li>Quali azioni cerchiamo di mettere in pratica per sostenere i nostri amici o compagni di studio?</li>
</ul>



<ul class="wp-block-list">
<li>Come possiamo agire in unità per diventare leader capaci?</li>
</ul>



<ul class="wp-block-list">
<li>Come possiamo contribuire, anche grazie alla nostra formazione, a fare chiarezza in una società in cui è molto facile che si diffondano fake-news?</li>
</ul>



<hr class="wp-block-separator has-alpha-channel-opacity"/>



<h4 class="wp-block-heading has-magenta-color has-text-color has-link-color">Report di attività del Gruppo studenti dell’Emilia Romagna Est</h4>



<figure class="wp-block-image size-full"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-4-913.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-4-913.jpg" alt="" class="wp-image-54567"/></a></figure>



Nel mese di marzo abbiamo organizzato diversi incontri settimanali di preparazione tra noi responsabili regionali Studenti, i responsabili regionali Giovani e il responsabile regionale Futuro, in cui abbiamo parlato di quali attività fare e di come realizzare il meeting studenti-maturandi di aprile. Con il desiderio di sostenere questa attività partendo anzitutto dal Daimoku, sono stati stabiliti degli slot settimanali in cui recitare insieme e i responsabili hanno incontrato e incoraggiato i membri del Gruppo studenti e maturandi tramite incontri a casa e telefonate. Il meeting si è svolto in una palestra locale a Ravenna, offertaci da un membro del Gruppo donne.&nbsp;



Dopo aver recitato Daimoku e Gongyo, l'incontro è proseguito con un'introduzione sul Gruppo studenti e sull'importanza dello studio e degli esami come opportunità per approfondire la fede. L'intervento è stato seguito da due esperienze da parte di due Giovani donne sui propri percorsi accademici, uno riguardante la scuola superiore e l'altro gli studi universitari, entrambi con le relative sfide e vittorie. Successivamente all’interno di piccoli gruppi di zadankai è stato dato il via a una vibrante discussione a partire dalla domanda: “A che scopo coltiviamo la saggezza?”. I fogli su cui sono state appuntate le risposte sono stati conservati dalla responsabile regionale del Gruppo studenti per poter rinnovare sempre quelle determinazioni.



Infine abbiamo organizzato un piccolo buffet e regalato dei segnalibri, prodotti nelle settimane precedenti da una Futuro e da alcuni membri del Gruppo giovani. Le emozioni sono state tante, e gli studenti sono felici di proseguire questo percorso fino al prossimo appuntamento che si terrà a giugno con il festival dedicato al Gruppo studenti!



<figure class="wp-block-gallery has-nested-images columns-default is-cropped">
<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-1-913.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-1-913-1024x768.jpg" alt="" class="wp-image-54568"/></a></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-2-913.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-2-913-768x1024.jpg" alt="" class="wp-image-54569"/></a></figure>
</figure>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-large is-resized"><a href="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-913-1.jpg"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/Studenti-913-1-1024x768.jpg" alt="" class="wp-image-54571" style="width:525px;height:auto"/></a></figure>

In occasione della Giornata Mondiale contro l’Omobitransfobia che sarà il 17 maggio, il Gay Center, insieme ad Arcigay, Differenza Lesbica e Azione Trans, ha organizzato un incontro per ribadire l’importanza dei servizi di supporto alla comunità LGBT+. All’evento ha partecipato anche l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai che sostiene il progetto "<a href="https://ottopermille.sokagakkai.it/progetto/sostegno-alle-vittime-di-violenza-familiare-refuge-lgbt-fase-ii/">Sostegno alle vittime di violenza familiare – Refuge LGBT+</a>" tramite i fondi 8x1000.



Marina Marini, coordinatrice Network Refuge LGBT+, di Gay Center, ha dichiarato: «Ringraziamo il sindaco e tutte e tutti voi per essere qui in questo evento organizzato in occasione delle prossime iniziative del 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia, in cui desideriamo ribadire l’importanza dei servizi per la comunità LGBTQIA+. L’associazione Gay Center, insieme alle altre associazioni partner Arcigay, Differenza Lesbica e Azione Trans, ha attivato proprio grazie al Comune di Roma nel 2005 il Contact Center Nazionale Gay Help Line 800 713 713, che nel 2026 compirà vent'anni, e che dall’inizio del servizio ha risposto ad oltre 350 mila contatti, con una media di circa 20 mila all’anno nell’ultimo lustro. Il servizio della Gay Help Line è sempre stato garantito in questi anni, grazie al supporto dei volontari e volontarie e delle Istituzioni che ci hanno sostenuto, come l’Unar (ufficio nazionale antirazziale del ministero delle pari opportunità), la Regione Lazio, il Comune di Roma, e l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai grazie ai fondi 8×1000 ed altri soggetti pubblici, Chiesa Valdese e privati. Ricordo con orgoglio che siamo ancora ad oggi il Contact Center ufficiale del Comune di Roma»



In risposta alle richieste di aiuto di giovani e giovanissimi&nbsp;LGBTQAI+, nel&nbsp;2012&nbsp;è stato avviato il progetto&nbsp;Refuge LGBT+, in collaborazione con la rete francese&nbsp;Le Refuge. Grazie a questa iniziativa, sono stati ospitati oltre&nbsp;140 utenti&nbsp;in tre strutture, con un&nbsp;cohousing nel Municipio 1&nbsp;di Roma. Il progetto ha fatto la storia, essendo la prima struttura in Italia ad accogliere minori affidati direttamente dai tribunali in una struttura&nbsp;LGBT+.



Inoltre Refuge LGBT+ ha accolto, per la prima volta in Italia, anche persone minori affidateci direttamente dai Tribunali.



Tamiko Kaneda, segretaria generale dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, ha affermato: «In occasione della Giornata Mondiale contro l’Omobitransfobia, esprimiamo la nostra solidarietà a tutte le persone LGBTQIA+ vittime di discriminazione e violenza. Come Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, crediamo nella dignità di ogni essere umano e ci impegniamo per una società fondata sul rispetto, sull’inclusione e sulla pace; per questo siamo orgogliosi di sostenere, attraverso i fondi dell’8×1000, i progetti di Gay Center. Continueremo a fare la nostra parte affinché nessuna persona sia lasciata sola e ogni identità sia accolta con rispetto».



In seguito ha preso la parola&nbsp;Gianluca Lanzi, presidente del&nbsp;Municipio 11&nbsp;di Roma, sottolineando la collaborazione con il&nbsp;Gay Center&nbsp;in diverse iniziative, inclusa una recente campagna presso le scuole, centri sportivi e farmacie del Municipio per&nbsp;Gay Help Line.



L’evento ha ricevuto i saluti di&nbsp;Erica Battaglia, presidente della&nbsp;Commissione Cultura del Comune di Roma, che con noi ha fondato il progetto Refuge LGBT+.



«L’impegno della nostra amministrazione a sostegno di realtà come questa è e rimane costante. Questa struttura è fondamentale perché grazie al prezioso lavoro del personale specializzato è un punto di riferimento, di accoglienza, rifugio e difesa per tutte quelle persone che purtroppo ancora sono vittime di violenza omolesbobitransfobica e discriminazione. Un fenomeno che rimane molto preoccupante e caratterizzato da un sommerso a cui in parte arriviamo con il prezioso contributo della rete degli sportelli territoriali LGBT+ nei municipi. Chi come noi amministra la città ha il dovere di fornire risposte e strumenti di aiuto concreti, non solo parole che usiamo per condannare gli episodi di discriminazione, che seppur preziose da sole non bastano» ha affermato il&nbsp;sindaco di Roma Roberto Gualtieri.



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<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/WhatsApp-Image-2025-04-30-at-19.46.33-1-768x1024.jpeg" alt="" class="wp-image-54647"/></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/WhatsApp-Image-2025-04-30-at-19.46.33-2-768x1024.jpeg" alt="" class="wp-image-54648"/></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/04/WhatsApp-Image-2025-04-30-at-19.46.33-1024x768.jpeg" alt="" class="wp-image-54649"/></figure>
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