Report di attività dalle regioni

Un cielo notturno pieno di stelle

Un cuore che spazza via ogni avversità

iNRassegna - puntata del 5 dicembre 2025

Uno zadankai traboccante di energia

Daimoku europeo 7 dicembre

Il racconto di una vita meravigliosa

<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Il dialogo è la base della vittoria – riunione Giovani gigli bianchi&nbsp;</h4>



Per celebrare il giorno dei Giovani gigli bianchi d’Italia, il 2 dicembre, le referenti nazionali, insieme alle responsabili donne hanno espresso la determinazione di ripartire dagli incontri individuali, in presenza e online, con tutte le referenti regionali dei Giovani gigli bianchi, sulla base del motto&nbsp;“Quest’anno, facciamo di ogni incontro un ricordo indelebile”.&nbsp;L’obiettivo di queste visite era stabilire un legame eterno col cuore del maestro. E desiderando fortemente che fossero un punto di svolta per ogni donna, ci si è basate sull’incoraggiamento di Sensei che ha ispirato tutta l’attività:



<blockquote class="wp-block-quote">
«Desidero che per ciascuna di loro, il nostro incontro diventi il punto di origine, da cui ripartire sempre nella vita»&nbsp;(La vita del maestro Ikeda, Esperia, pag. 20)
</blockquote>



Dal 28 novembre al 7 dicembre,&nbsp;si sono tenuti 62 incontri&nbsp;e in ogni dialogo si è rafforzata la consapevolezza dell’importanza degli incontri personali, fondamento dell’attività dei Giovani gigli bianchi per il 2026. Gli obiettivi che le donne Giovani gigli bianchi si sono poste per il prossimo anno sono di diventare “campionesse di&nbsp;shakubuku”; incoraggiare sempre più persone;&nbsp;&nbsp;sfidarsi nel fare l’offerta per&nbsp;kosen-rufu&nbsp;e l’abbonamento alle riviste sperimentando la forza della gratitudine;&nbsp;&nbsp;approfondire il legame maestro e discepolo attraverso lo studio del volume 2 de&nbsp;La nuova rivoluzione umana. Ogni incontro cuore a cuore si è aperto con la lettura di un brano del presidente Ikeda tratto dal volume 26 de&nbsp;La nuova rivoluzione umana, capitolo “Il vessillo della Legge":



<blockquote class="wp-block-quote">
«Dove c’è sfida, c’è progresso. Dove c’è sfida, c’è speranza. Dove c’è sfida, c’è gioia. Dove c’è sfida, c’è vittoria.&nbsp;Tutte le cose dell’universo sono costantemente sottoposte a delle sfide. I fiori lottano per rompere lo strato di neve e germogliare. Le onde del mare si infrangono instancabilmente sulle scogliere, usurandole. Giorno dopo giorno, il sole si fa strada con forza dall’oscurità ed emerge gioiosamente. Tutte le cose perseverano in silenzio e con tenacia, lavorando incessantemente per compiere la loro missione, che è unica. Sfida! Sfida! Sfida! Questo è ciò che significa essere vivi. Ci sfideremo a indicare la via verso la felicità a un amico dopo l’altro, per la pace e la prosperità di tutte le persone; ad affrontare senza timore le terribili tempeste del nostro karma, per poter dimostrare il vero potenziale degli esseri umani a condurre una vita in cui sentirci felici e a nostro agio, per poter dichiarare con orgoglio quanta gioia proviamo! Continuerò ad avanzare poiché&nbsp;il mio unico, piccolo passo in avanti di oggi alla fine creerà un grande sentiero! Non mi lascerò abbattere perché&nbsp;so che, anche dopo notti oscure di violente bufere, l’indomani il sole della vittoria sicuramente sorgerà!» (pagg. 89-90)
</blockquote>



Il desiderio è anche creare un ponte dorato e accogliente per le Giovani donne che stanno per passare al Gruppo donne, riallacciare i legami con le donne giovani che si sono allontanate dall’attività e sostenere la rivoluzione degli&nbsp;zadankai, attraverso lo scambio delle esperienze basate sul legame maestro-discepolo. Per il 2026 l’obiettivo è incontrare 3.000 Giovani gigli bianchi, riportando ogni dialogo intrapreso in uno speciale "contadialoghi" che arriverà a tutte le referenti locali di ogni regione d’Italia, per poter essere unite e incoraggiarsi a vicenda mentre si porta avanti questa importante attività.



<figure class="wp-block-image aligncenter size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/ggb-1-1024x768.jpg" alt="" class="wp-image-61470" style="width:533px;height:auto"/></figure>



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Preghiera interreligiosa in Emilia Romagna&nbsp;</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/preghierainterr.jpg" alt="" class="wp-image-61471" style="width:585px;height:auto"/></figure>



Domenica 7 dicembre in uno scenario denso di significato, il colle di Montescudo-Montecolombo nei pressi di Rimini, dove sorgono i resti della Chiesa della Pace ora sconsacrata e sede del Museo della Linea Gotica orientale di Trarivi, luogo di un drammatico bombardamento e di una dura battaglia fra soldati tedeschi, italiani, indiani e canadesi durante la Seconda guerra mondiale,&nbsp;i rappresentanti della religione cattolica, sikh, islamica e del Buddismo di Nichiren Daishonin si sono incontrati per una preghiera interreligiosa. Un rappresentante per ogni religione ha guidato per 10-15 minuti la propria preghiera e ha presentato brevemente la propria confessione religiosa a tutti i presenti.&nbsp;Il luogo denso di valore, lo spirito di profonda condivisione, l’intensa e intima connessione spirituale che si è creata fra i presenti hanno reso l'evento un momento indimenticabile di speranza, di pace e armonia.



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<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/preghierainterr1.jpg" alt="" class="wp-image-61472"/></figure>



<figure class="wp-block-image size-large"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/preghierainterr2.jpg" alt="" class="wp-image-61473"/></figure>
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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Riunione del Gruppo uomini – Hombu San Vitale Emilia Romagna Est&nbsp;</h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/uomini-ere.jpg" alt="" class="wp-image-61474" style="width:544px;height:auto"/></figure>



Domenica 30 novembre si è tenuta la prima riunione del Gruppo uomini dell'hombu San Vitale. Erano presenti una trentina di partecipanti, tra cui anche alcuni giovani e ospiti. Dopo una breve presentazione della mattinata e un’esperienza è stato proiettato un video durante il quale Ikeda Sensei racconta la sua relazione con il maestro Toda. La relazione maestro-discepolo e lo spirito di ricerca sono stati gli argomenti approfonditi da Marco Gensini, viceresponsabile uomini nazionale, mentre Rodolfo Amato, vice responsabile uomini di Regione ha analizzato alcuni passaggi dal Gosho La porta del drago. In seguito, dopo la condivisione di un’esperienza di fede, sono intervenuti i giovani uomini, le giovani donne e alcune rappresentanti del Gruppo donne. La mattinata si è conclusa con una forte determinazione di rivedersi nel novembre 2026, per condividere esperienze di crescita e vittoria!



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<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Riunione di report del corso Abruzzo </h4>



<figure class="wp-block-image aligncenter size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/GM-Abruzzo-1024x474.jpg" alt="" class="wp-image-61523" style="width:573px;height:auto"/></figure>



La mattina del 7 dicembre, l’Hombu nord e l’Hombu sud della regione Abruzzo si sono riuniti online per ascoltare il report del corso Abruzzo (che si è tenuto il 19 ottobre a Roma). Quest’attività è nata da un’iniziativa delle Giovani mamme che si sono unite per riportare gli incoraggiamenti condivisi durante il corso. È stata una riunione cuore a cuore in cui le Giovani mamme si sono confrontate su quali aspetti del corso le avevano colpite di più, decidendo di trasmettere la loro esperienza a tutte le persone che non avevano avuto modo di partecipare all’incontro a Roma. Da questa attività è sorta la determinazione di costituire un piccolo gruppo di Giovani mamme che si prenderanno cura dell’attività dei più piccoli, per organizzare incontri e giochi che coinvolgano i bambini e le bambine.&nbsp;

Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani, uno dei principali documenti nell’ambito del diritto internazionale che ha portato all’adozione di ulteriori Dichiarazioni e Trattati volti a tutelare i diritti fondamentali degli abitanti del pianeta Terra. Il maestro Ikeda, da sempre profondamente impegnato nella lotta al rispetto della dignità della vita, in questo dialogo con Kevin Clements – direttore del Centro nazionale per gli studi sulla pace e i conflitti all’Università di Otago, in Nuova Zelanda – approfondisce il tema del rispetto della diversità culturale e dell’importanza dell’educazione alla cittadinanza globale. Ognuno di questi aspetti è cruciale, a partire dalla propria decisione e trasformazione individuale, per poter realizzare una società in cui le priorità dei singoli paesi e dei leader politici siano sempre basate sul rispetto della vita.



<h4 class="wp-block-heading has-primary-color has-text-color has-link-color">Verso un secolo di pace</h4>



Ikeda: Quando si parla di violenza generalmente si pensa all’uso della forza per ferire o uccidere, che va dalle aggressioni agli assassinii, fino al massacro della guerra, in altre parole alla violenza fisica. Ma, come lei ha fatto notare, questa non è l’unica forma di violenza che danneggia il senso di dignità e il valore delle persone. Infrangere i diritti delle persone con un linguaggio discriminatorio e un comportamento repressivo, che comprende la violenza culturale di cui lei parlava, anche se non infligge un danno fisico diretto, è comunque una violazione. È importante che la società intera presti maggiore attenzione a questa “violenza passiva”, proprio perché le cicatrici profonde che lascia non sono visibili. Ciò mi ricorda le parole di Arun Gandhi, nipote del Mahatma Gandhi e strenuo difensore dello spirito della nonviolenza. Egli spiegava che la violenza passiva è indiretta e che le persone si trovano a commetterla senza nemmeno rendersene conto. Può riguardare pressioni, coercizioni, oppressioni e discriminazioni e, poiché non è fisica, si tende a ritenerla meno dannosa. Arun Gandhi diceva che suo nonno gli aveva insegnato che sottovalutare il male o far finta di non vederlo è già una forma di violenza.



Clements: Per evitare di essere strumenti inconsapevoli dei mali che predominano nella società, dobbiamo riflettere sul significato delle nostre azioni, e anche della nostra mancanza di azioni, e coltivare un’immaginazione empatica nei confronti delle sofferenze degli altri. Gli esseri umani che hanno contribuito a migliorare il mondo come il Mahatma Gandhi e Martin Luther King, o come il presidente sudafricano Nelson Mandela e il presidente ceco Václav Havel, che si batterono entrambi per i diritti umani e la pace, hanno ribadito più volte che le buone relazioni sono frutto della disponibilità a soffrire e ad assorbire il dolore invece dell’intenzione di infliggerlo. I maori hanno una forma di saluto che si chiama hongi, nella quale strofinano il naso l’uno contro l’altro. Penso che questo rituale sociale rappresenti una condivisone dell’anima e del respiro dell’altro. È un atto che simboleggia la nostra comune vulnerabilità, cioè che, se è facile per noi provare dolore, lo è anche per gli altri. Indipendentemente dalle differenze che percepiamo fra noi e gli altri, viviamo insieme nella stessa comunità e respiriamo la stessa aria. Perciò è importante non catalogarci e giudicarci a vicenda in base al gruppo a cui si appartiene, ma scoprire ciò che abbiamo in comune attraverso degli autentici rapporti individuali.



Ikeda: Quando immagino una cultura dei diritti umani che abbia alla base il rispetto per la diversità, mi viene in mente l’immagine di un cielo notturno pieno di stelle. Ogni stella emana la sua luce e brilla lì dove si trova, ma tutte insieme formano una costellazione che, insieme alle altre, contribuisce a formare la vista meravigliosa della volta celeste. C’è un’immagine simile nelle scritture buddiste, quella della rete di Indra. Il palazzo del dio Indra, che simboleggia il potere della natura, è avvolto da una gigantesca rete e ad ogni nodo di essa è appeso un gioiello splendente che brilla di mille colori. Nessuno dei gioielli ha un posto centrale o dominante, ognuno è diverso, ognuno è unico, e ognuno brilla come se fosse il centro della rete. Ogni gioiello riflette la luce di tutti gli altri, e ciò lo fa brillare ancora di più, creando un magnifico e armonioso insieme. La splendida rete di Indra vuole significare che la realtà del nostro mondo è l’interconnessione della dignità e del valore di tutti. Se ogni gioiello rappresenta la cultura dei vari popoli e regioni del mondo, la luce che emana non solo nutre lo spirito di coloro che vivono in quel contesto, ma brilla anche grazie alla vita delle singole persone che cercano di dare il meglio di sé. Uno degli obiettivi principali che vorrei vedere realizzato attraverso un programma per la cittadinanza globale è porre fine alla tendenza a considerare le differenze come motivi di esclusione, che trascinano le persone in una spirale di odio e violenza, e costruire invece una società in cui ogni individuo si impegni a proteggere il proprio valore e quello degli altri, indipendentemente dalle differenze. Il presidente Václav Havel, che ho avuto occasione di conoscere, una volta disse che nel ventunesimo secolo l’unica sfida veramente importante che l’Europa aveva davanti era quella di dare il “meglio di sé”, in altre parole di far rivivere la parte migliore della propria eredità spirituale e, grazie ad essa, compiere sforzi creativi per realizzare una nuova forma di armonia su scala globale. Se in questa frase a “Europa” sostituiamo “i paesi del mondo” o “i popoli del mondo”, avremo davanti l’immagine del cammino che conduce a quella società globale di pace basata su una coesistenza armoniosa che dovrebbe essere il nostro scopo nel ventunesimo secolo. In tal senso, l’educazione alla cittadinanza globale dovrebbe essere un processo che non porta ad una uniformità spesso opprimente, come nel caso dell’attuale globalizzazione economica, ma ad un sistema basato sul pieno rispetto della diversità, in cui ogni individuo attinge alla ricca eredità spirituale del proprio gruppo etnico e dà il “meglio di sé” diventando una sorgente di pace e coesistenza armoniosa.

<blockquote class="wp-block-quote">
«Quel processo era un gran peso per Shin’ichi. Sembrava che tutto stesse andando nel peggiore dei modi. In questo caso lui, il presidente della Soka Gakkai, sarebbe stato condannato e rinchiuso in prigione per un reato che non aveva commesso. Il pensiero di ciò che avrebbero provato i membri della Soka Gakkai lo rattristava enormemente. “Tuttavia, pensava, dal punto di vista del lungo viaggio verso&nbsp;kosen-rufu,&nbsp;questi sono problemi insignificanti. Si tratta solo di un temporale primaverile. Nel futuro ci aspettano persecuzioni ben più pesanti”.&nbsp; La grande forza vitale che gli veniva dalla determinazione di realizzare&nbsp;kosen-rufu&nbsp;spazzava via le avversità e alimentava la fiamma del suo spirito combattivo volto a rincuorare i suoi compagni di fede» (NRU,&nbsp;4, 24)
</blockquote>



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<figure class="wp-block-image alignleft size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/Giacomo_foto.jpg" alt="" class="wp-image-61457" style="width:415px;height:auto"/></figure>
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Nel periodo qui descritto, Shin'ichi stava lottando per difendersi dalle accuse mossegli dalle autorità in relazione ai fatti di Osaka dell'aprile del 1957. Il processo era in una fase decisiva.&nbsp; Questo brano mi riporta a un’esperienza che anche io ho dovuto affrontare: un processo legato a un incidente in moto.&nbsp; Inizialmente ero mosso da una profonda rabbia verso quello che stava accadendo nella mia vita, sia verso le persone coinvolte che verso la circostanza in sé. Continuavo a chiedermi perché mi fossi ritrovato in mezzo a un processo pur essendo fortemente convinto della mia correttezza, sostenuta da prove concrete. Eppure, dall'altro lato, il processo si stava trascinando con accuse ingiuste e testimoni falsi. Già da qualche anno scrivevo regolarmente delle lettere al maestro Ikeda ma quella fu l’occasione che mi fece fare un balzo in avanti e rafforzare sempre di più il mio legame con Sensei.&nbsp; Gli avvocati mi avevano ripetutamente detto di fare attenzione perché il processo era molto delicato: io motociclista, contro un pedone. Basandomi sul Daimoku per ripulire il mio cuore dalla rabbia e leggendo&nbsp;La nuova rivoluzione umana, ho ricercato costantemente lo stesso “disarmo interiore” di Sensei che, nonostante le accuse, continuava a incoraggiare e a rassicurare le persone intorno a lui. La sua posizione era ferma e non nutriva dubbi che la giustizia alla fine avrebbe trionfato. Mi dedicai all'attività giovani e all'attività&nbsp;sokahan, lo staff protezione dei Centri culturali, con tutte le forze che avevo. Questo mi ha permesso di non chiudermi nel piccolo io e di tornare sempre alla mia missione: realizzare&nbsp;kosen-rufu&nbsp;nella situazione in cui mi trovo.&nbsp; Nell'istante in cui dedichiamo tutti i nostri obiettivi, qualunque essi siano, alla realizzazione di&nbsp;kosen-rufu&nbsp;e facciamo azioni concrete in quella direzione, la vita si apre totalmente al grande io che tutti possediamo. Ed è lì che ho sentito quanto il Daimoku e l'attività fatta per uno specifico obiettivo, in realtà, stava smuovendo tanti altri aspetti della mia vita, come la famiglia e le relazioni.&nbsp; Dopo cinque lunghi anni mi venne comunicato l'esito del processo riconoscendomi il 100% della ragione. Dentro di me ho sentito una gratitudine infinita verso Sensei che mi aveva accompagnato in questa lunga battaglia.&nbsp; Adesso, sto portando avanti una nuova esperienza di “disarmo”: verso me stesso. L'obiettivo è avere un cuore completamente libero e riuscire a lodarmi e apprezzarmi proprio come lodo e apprezzo qualsiasi altra persona. Come Sensei ha sempre fatto con ognuno di noi. Ecco perché ho determinato di trasmettere ai giovani l'importanza di avere lo stesso cuore del maestro recitando ogni giorno con il desiderio che emergano nuovi successori della Soka Gakkai in ogni zona in cui faccio attività.
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Di seguito lo script della ventiquattresima puntata di iNRassegna, un podcast di Il Nuovo Rinascimento Care amiche e cari amici, vi diamo il benvenuto a iNRassegna l'appuntamento settimanale con la redazione di Il Nuovo Rinascimento. Ogni venerdì vi facciamo un riepilogo dei contenuti pubblicati sul sito, con consigli utili per esplorare le sezioni e non perdere nulla. Un appuntamento veloce e ricco di spunti, da ascoltare ovunque vi troviate.



"iNRassegna, tutto ciò che serve per restare sempre in contatto con Il Nuovo Rinascimento.”



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Frankie: Oggi è venerdì 5 dicembre, io sono Frankie e per questa puntata ci sarò solo io al microfono per raccontarvi un po’ cosa abbiamo pubblicato questa settimana su www.ilnuovorinascimento.org. 



Frankie: Partiamo allora subito con i materiali per le attività di dicembre. Prima di tutto, una comunicazione importante: a dicembre non ci saranno le consuete riunioni separate dei Gruppi donne, uomini e giovani. Ci concentreremo invece sugli zadankai, che si svolgeranno tra l'8 e il 14 dicembre, e sulle riunioni di studio mensile che si stanno tenendo in questi giorni, dall'1 al 7 dicembre. Per gli <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/per-le-riunioni-studenti" target="_blank" rel="noreferrer noopener">studenti</a>, il materiale proposto prosegue lo studio del libro "Corriamo insieme verso kosen-rufu", approfondendo la vita di Marie Curie. Sensei, attraverso l'esempio di questa straordinaria scienziata, trasmette lo spirito di vincere in ogni circostanza. Scrive: «La vera bellezza è lo splendore interno della vita stessa. Niente brilla in modo così perfetto come la vita di una persona che sta lottando con fervore per un grande ideale». 



Ma voglio soffermarmi in particolare sul materiale per lo zadankai, intitolato "<a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/risplendere-come-un-budda" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Risplendere come un Budda</a>". Al centro c'è la bellissima metafora del ciliegio, del susino, del pesco e del prugno selvatico: ognuno può manifestare lo stato di Buddità nella propria vita, risplendendo al massimo così com’è. Ikeda scrive: «La Legge mistica permette a tutti gli esseri viventi di rivelare la Buddità nella propria vita. Essi possono risplendere al massimo, così come sono». 



Frankie: Come ogni inizio mese, sono stati pubblicati gli editoriali. Partiamo dall'editoriale del presidente della Soka Gakkai Minoru Harada, intitolato "<a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/facciamo-risuonare-canti-di-gioia-dal-profondo-del-cuore" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Facciamo risuonare canti di gioia dal profondo del cuore</a>". Harada ci ricorda che il più grande orgoglio della Soka Gakkai è essere direttamente collegata a Nichiren Daishonin, e che ognuno di noi è un Bodhisattva della Terra dalla profonda missione. Harada ricorda quando trentacinque anni fa, nel dicembre 1990, il clero della Nichiren Shoshu destituì il presidente Ikeda. Un mese prima, Sensei aveva condiviso una guida ispirata alla vita di Beethoven, invitando a trasformare la sofferenza in un trampolino di lancio verso la felicità e suggerendo di cantare l'Inno alla gioia. Un gesto che fu criticato, ma che oggi riconosciamo come espressione della cultura che unisce e eleva l'umanità. Da lì la Soka Gakkai spiccò il volo come movimento religioso globale! Trovate l’editoriale tra “ultimi articoli” e nella sezione “<a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/minoru-harada" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Minoru Harada</a>” del nostro sito. Vi ricordo inoltre che potete anche ascoltare l’editoriale in formato audio: trovate il player di soundcloud all’interno dell’articolo in alto, oppure nella sezione “<a href="https://ilnuovorinascimento.org/audio-nr" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Audio e podcast</a>” dal menù a tendina.



Abbiamo poi l'editoriale dell'Istituto, a firma di Rosanna Sorelli, responsabile nazionale donne, dal titolo "<a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/fino-in-fondo-per-una-soka-gakkai-sempre-vittoriosa" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Fino in fondo per una Soka Gakkai “sempre vittoriosa</a>". Rosanna ricorda con grande energia come il 2025 abbia segnato una vera rivoluzione degli zadankai, con incontri vivaci e partecipazione gioiosa. E ci invita a guardare al 2026 come all’anno in cui celebreremo la storica campagna del Kansai con la determinazione di lasciarci ispirare dallo stesso spirito che portò il nostro maestro alla vittoria, riassunto nel motto “Kansai sempre vittorioso” 



Frankie: Passiamo alla rubrica settimanale "Impariamo dal maestro Ikeda", pubblicata mercoledì nella sezione <a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/approfondimento" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Approfondimenti</a>. Questa settimana l'articolo si intitola "<a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/diventare-felici-insieme-agli-altri" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Diventare felici insieme agli altri</a>" e affronta un tema fondamentale: la difficoltà che spesso incontriamo nel condividere il Buddismo con le persone. Sensei riprende le parole del presidente Toda che diceva: «La chiave è pregare sinceramente il Gohonzon. Non c'è nessun altro modo di diffondere il Buddismo!» e ci ricorda che dobbiamo pregare perché gli altri percepiscano il nostro sincero desiderio che diventino felici. E conclude: «Aiutando gli altri a diventare felici, noi stessi diventiamo felici».



Frankie: E veniamo ai report di questa settimana. Prima di tutto vi invito a leggere quello della <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/report-della-riunione-generale-responsabili" target="_blank" rel="noreferrer noopener">riunione generale dei responsabili del 30 novembre</a>, l'ultima del 2025, perché ci sono alcune importanti novità per il prossimo anno! È un report di cui sentirete di sicuro parlare anche nei vostri rispettivi luoghi di riunione per cui vi do solo qualche accenno. Dal 2026 per esempio cambierà il ritmo mensile delle attività. La settimana dello zadankai diventerà la seconda del mese e quella dello studio la quarta. Il 2026 sarà l'"Anno della crescita vibrante per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo" e segna il settantesimo anniversario della campagna del Kansai. I giovani lanciano l'iniziativa "Futuro al centro. Per crescere insieme" con lo scopo di coinvolgere i ragazzi dei Gruppi futuro e studenti. Nell'articolo ci sono altre importanti novità sulle riunioni di studio, approfondimenti sulla missione sociale della Soka Gakkai e la presentazione del nuovo progetto editoriale - di cui, se seguite iNRassegna, avete già sentito parlare Insomma non posso che rinnovarvi l’invito a leggerlo per intero: lo trovate adesso tra “<a href="https://ilnuovorinascimento.org/ultimi-articoli" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Ultimi articoli</a>” oppure nella sezione “<a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/reportnews" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Report e news</a>” 



Inoltre vi segnalo anche il report del convegno "<a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/riflettere-unirsi-agire-dialoghi-per-un-futuro-comune" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Riflettere, unirsi, agire: dialoghi per un futuro comune</a>” che si è tenuto Sabato 29 novembre all'Università La Sapienza di Roma, in occasione dei quarant'anni dalla pubblicazione italiana del libro “Campanello d'allarme per il XXI secolo”, un dialogo tra Aurelio Peccei e Daisaku Ikeda ancora oggi di sorprendente attualità sulle crisi planetarie. Il video integrale è disponibile su YouTube! 



E infine, tante attività si sono svolte nelle <a href="https://ilnuovorinascimento.org/a/report-di-attivita-dalle-regioni-3" target="_blank" rel="noreferrer noopener">regioni italiane</a>! A Torino il 29 novembre si sono riuniti gli staff di protezione in vista della mostra Senzatomica che si terrà a febbraio 2026. E sempre nel fine settimana, le Giovani gigli bianchi si sono riunite in Toscana a Firenze, in Emilia-Romagna a Bologna e nelle Marche a Falconara, con incontri all'insegna dell'amicizia, delle esperienze e della relazione maestro-discepolo. 



Frankie: Anche questa settimana trovate sul sito tante esperienze personali e di gruppo, come quella di Fabiana e Laura, responsabili del gruppo "Itai doshin" a Chieti, in Abruzzo. che trovate proprio nella rubrica dedicata alle esperienze di “<a href="https://ilnuovorinascimento.org/c/una-rivoluzione-degli-zadankai" target="_blank" rel="noreferrer noopener">rivoluzione degli zadankai</a>”. È una bellissima testimonianza di come abbiano trasformato un momento di scoraggiamento – dopo la pandemia infatti molte persone si erano allontanate – in una nuova primavera. Hanno iniziato a stare vicino a ogni membro del gruppo, a invitare amici e parenti con il sincero desiderio che diventassero felici e il risultato è stato che a ottobre hanno accolto quattro nuove persone e il gruppo si è addirittura diviso in due nuovi gruppi visto il gran numero di persone! Insomma tante storie da leggere e tante ancora da raccontare, per cui continuate a inviarci le vostre esperienze all’indirizzo <a href="mailto:nuovo.rinascimento@sgi-italia.org" target="_blank" rel="noreferrer noopener">nuovo.rinascimento@sgi-italia.org</a>! 



Frankie: Prima di salutarci, oggi voglio portarvi in un angolo del nostro sito che forse non tutti conoscono: il footer, cioè la parte in fondo alla pagina. Se scorrete in basso a qualsiasi pagina di ilnuovorinascimento.org, troverete una mappa di loghi e link che vi collegano a tutto il nostro ecosistema editoriale e non solo! Ci sono le nostre testate sorelle: Buddismo e Società, il mensile di approfondimento, e Il Volo Continuo, il magazine dedicato ai giovani. Poi La Biblioteca di Nichiren, dove trovate tutti gli scritti di Nichiren Daishonin. E ancora: il sito dell'Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, il portale dell'Otto per mille dove scoprire tutti i 118 progetti sostenuti dalla nostra organizzazione, e Esperia, la casa editrice della Soka Gakkai italiana. Per chi è appassionato delle nostre campagne: c'è il link alla Fondazione Be The Hope, a “Senzatomica” per l'abolizione delle armi nucleari, e a “Cambio io, cambia il mondo” per la sostenibilità ambientale. 



Frankie: Bene, siamo davvero ai saluti! Vi aspettiamo su <a href="http://ilnuovorinascimento.org">ilnuovorinascimento.org</a> per gli aggiornamenti quotidiani. Vi ricordiamo la possibilità di ascoltare gli articoli in versione audio dal nostro sito e i nostri podcast su <a href="https://soundcloud.com/ibisg" target="_blank" rel="noreferrer noopener">soundcloud</a>. Iscrivetevi alla <a href="https://ilnuovorinascimento.org/newsletter" target="_blank" rel="noreferrer noopener">newsletter</a> per il riassunto settimanale e al <a href="http://whatsapp.com/channel/0029VbBDc0H0gcfGbESvz90A" target="_blank" rel="noreferrer noopener">canale WhatsApp</a> per ricevere ogni giorno le uscite principali. Se avete domande, curiosità, feedback o esperienze da condividere, scriveteci a <a href="mailto:nuovo.rinascimento@sgi-italia.org" target="_blank" rel="noreferrer noopener">nuovo.rinascimento@sgi-italia.org</a>. E seguiteci sui nostri canali social per non perdere nessuna novità! Grazie a tutte e tutti per l'ascolto  e ci ritroviamo qui venerdì prossimo con una nuova puntata di <a href="https://soundcloud.com/ibisg/sets/inrassegna" target="_blank" rel="noreferrer noopener">iNRassegna</a>.

Fabiana: Ho iniziato a praticare nel 2017 e dopo circa un anno mi è stata proposta la responsabilità di gruppo. Nonostante mi sentissi inadeguata, ho accettato questa sfida. Nel gruppo “Itai doshin” ho affiancato Laura che fin dall'inizio mi ha supportata in tutto.



Laura: Con Fabiana c’è stato da subito un bellissimo rapporto e pur nelle nostre diversità condividevamo un grande desiderio che i membri del gruppo potessero ottenere grandi benefici e che arrivassero persone nuove. Andava tutto bene: grande partecipazione e armonia ma poi nel 2020 è arrivato il Covid.



F: Abbiamo continuato a portare avanti le attività pur con le difficoltà legate allo stato di emergenza di quel periodo. Quando finalmente le condizioni lo hanno permesso siamo tornati a essere un gruppo in presenza ma molte persone si erano allontanate. Ero scoraggiata e demotivata e stavo maturando la decisione di lasciare la responsabilità.



L: Si faceva fatica a far tornare le persone in presenza e anche il rapporto con Fabiana non era più coeso come all’inizio. Volli comunque mettere una controtendenza e colsi l’occasione del corso Abruzzo a novembre 2023, per chiedere un consiglio di fede e&nbsp;chiesi a Fabiana di venire con me.



F: Grazie alle parole della persona che ci aveva ascoltato, abbiamo deciso insieme di rilanciare la sfida di “trasformare l’inverno in primavera”.&nbsp; Il mio lavoro, andato in crisi durante la pandemia, si era ripreso molto bene, avevo l’occasione di incontrare molte più persone e di parlare loro della pratica buddista e alcune con il tempo hanno iniziato a partecipare alle riunioni del nostro gruppo.&nbsp;



L: Per me è stata molto importante l’attività per la mostra di Senzatomica che si è tenuta all’Università di Chieti nel 2024. Mi ha dato una forza vitale che non pensavo di avere e che si è riversata nell’attività del gruppo, e in tutti gli aspetti della mia vita da quello lavorativo a quello familiare. Sono riuscita a portare alla mostra mia figlia e il suo ragazzo e per me è stato molto importante.



F: All’inizio del 2025 quando come responsabili di gruppo siamo stati incoraggiati a porre degli obiettivi di nuove persone felici nei propri gruppi per la campagna “la rivoluzione degli&nbsp;zadankai”, abbiamo subito accolto la sfida e determinato di accogliere quattro nuovi membri, due adulti e due giovani.&nbsp;



L: Nel capitolo “Stella guida” de&nbsp;La nuova rivoluzione umana&nbsp;Sensei parla dell'importanza&nbsp;delle riunioni di discussione:&nbsp;«Fin quando le riunioni di discussione fossero state traboccanti di energia e di gioia,&nbsp;kosen-rufu&nbsp;non avrebbe mai cessato di progredire […]&nbsp;I responsabili devono sempre sforzarsi di promuovere riunioni di discussione ispiratrici. È importante parlare con ogni membro, aiutandolo ad avere fiducia e mostrandogli la via per la felicità» (NRU, 13, 136). Abbiamo iniziato dal recitare Daimoku profondamente con l’obiettivo di accogliere più persone&nbsp;possibili, offrendo loro gioia, affinché ognuna/o potesse sentirsi protagonista.



F:&nbsp;Ci siamo impegnate a stare ancora più vicino a ogni membro del gruppo, cercando occasioni per incoraggiarci tramite le visite a casa oppure con le telefonate. Ci siamo sfidate noi per prime a invitare allo&nbsp;zadankai&nbsp;amici, parenti, conoscenti, con il sincero desiderio che diventassero assolutamente felici. L: Ben presto le riunioni sono diventate gioiose e partecipate, colme di tante esperienze e frequentate anche da persone che provenivano da luoghi lontani. Io stessa vivo a circa 15 chilometri dalla sede del gruppo. Dunque, abbiamo deciso che per facilitare la partecipazione alle attività di alcuni membri e simpatizzanti era opportuno dislocarci in due luoghi diversi, e ormai avevamo i numeri per dividere il gruppo. È nato così a Cepagatti un nuovo gruppo “Fiore di Loto” che ad aprile ha fatto il suo primo&nbsp;zadankai&nbsp;con undici presenze e dodici nel gruppo “Itai doshin”.



F:&nbsp;Con la consegna di ottobre abbiamo realizzato il nostro obiettivo di quattro nuove persone felici, due adulti e due giovani del Gruppo futuro! Inoltre, un’altra persona presto diventerà membro. Che felicità! Anche se ora siamo responsabili in due gruppi diversi, io e Laura continuiamo a sostenerci, decise a proseguire sulla strada di una nuova ed entusiasmante rivoluzione umana.



L:&nbsp;Vorrei concludere con la determinazione di fare ancora tante esperienze e con questo incoraggiamento del maestro Ikeda che mi sostiene della mia rivoluzione umana: «Il luogo in cui siamo adesso è ciò che conta. Questo è ancor più vero per noi che abbracciamo la Legge mistica. Il Buddismo insegna che possiamo trasformare l’ambiente in cui ci troviamo nella Terra della luce eternamente tranquilla» (Giorno per giorno, Esperia, 30 giugno)



<figure class="wp-block-image aligncenter size-full is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/PXL_20251014_171432533-dimensioni-medie.jpeg" alt="" class="wp-image-61205" style="width:325px;height:auto"/><figcaption class="wp-element-caption">Gruppo Fiore di Loto </figcaption></figure>

Cari amici e care amiche,&nbsp; inviamo i nostri più calorosi saluti a tutte e tutti voi, mentre recitiamo insieme in occasione di quest'ultimo appuntamento del Daimoku europeo del 2025 che si terrà&nbsp;domenica 7 dicembre alle 11:00.&nbsp; Nel discorso del maestro Ikeda che sarà pubblicato sul numero 948 de&nbsp;Il Nuovo Rinascimento, il primo del 2026, e che è stato proiettato durante l’ultima riunione di centro di novembre, si legge:&nbsp;



<blockquote class="wp-block-quote">
«Basta uno sguardo alla situazione internazionale per rendersi conto dell’epoca turbolenta in cui viviamo. E tuttavia c’è qualcosa che oggi, ancora una volta, dobbiamo ricordare. Abbiamo promesso solennemente di garantire fondamenta di pace in Asia e nel mondo intero durante il secondo periodo di Sette Campane, nella prima metà del ventunesimo secolo. In seguito, nel terzo periodo di Sette Campane, nella seconda metà del ventunesimo secolo, vedremo la filosofia della dignità della vita affermarsi come spirito dell’epoca e del mondo.&nbsp; Non c’è altra strada. Il futuro dell’umanità è ancora in pericolo.&nbsp; Con una grande visione per il ventunesimo secolo, facciamo risuonare una dopo l’altra le campane della pace eterna e di&nbsp;kosen-rufu, con decisione e fermezza […]&nbsp; Indubbiamente ogni situazione, ogni comunità è diversa; tuttavia, esorto ciascuno di voi a trovare il modo di trasformare qualsiasi persona o situazione in un alleato attraverso “l’arte dell’umanità”. Spero che tutti voi diveniate grandi maestri di quest’arte, animati dalla determinazione di costruire ponti di fiducia e di pace nella vostra comunità […]&nbsp; Noi compagni e compagne di fede siamo uniti per l’eternità attraverso le tre esistenze, e il Daishonin ci esorta a parlare tra noi, a dialogare» (NR, 948)
</blockquote>



Insieme al nostro maestro, recitiamo il&nbsp;Daimoku del ruggito del leone per concludere quest'anno volando alto fino all'ultimo istante e per prepararci a lanciare un ancor più meraviglioso “Anno della crescita vibrante per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo”!



Suzanne Pritchard e Robert Harrap Co-presidenti della SGI Europea



<figure class="wp-block-image size-full"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/Daimoku-europeo-7-dic-NR.jpg" alt="" class="wp-image-61379"/></figure>

Ho incontrato il Buddismo quando avevo diciannove anni, ma solo qualche anno dopo iniziai a recitare Daimoku con costanza e a partecipare alle attività della Soka Gakkai, ricevendo il Gohonzon nel 2018. Da subito i responsabili mi coinvolsero nella preparazione degli zadankai, chiedendomi di scegliere l’argomento per una riunione: scelsi i debiti di gratitudine, in particolar modo verso i genitori. Quello fu il primo zadankai a cui partecipò mia madre, che iniziò a praticare e ricevette il Gohonzon nel 2019. In quel periodo studiavo all’Università di Cagliari, portavo avanti l’attività giovani e quella di protezione al Centro culturale. Studiavo tantissimo, incoraggiavo i giovani ed ero certo di aver costruito una forte fede.  Ma arrivò un duro colpo a inizio 2022. A febbraio mia madre si ammalò gravemente: tumore al colon, con metastasi a fegato e polmoni. A marzo iniziò la chemio e venne incoraggiata così: “Oggi non è il tuo primo giorno di chemio, ma il tuo primo giorno di guarigione”. Pensai che per anni avevo incoraggiato le persone parlando di Buddismo, ma ora che mi trovavo in quella sofferenza, io, ci credevo davvero? Capii che era il momento di sperimentare la pratica e di temprare la mia fede. Innumerevoli volte ho letto il Gosho Il prolungamento della vita, in cui Nichiren scrive: 



<blockquote class="wp-block-quote">
«Quando io pregai per mia madre, non solo ella guarì dalla sua malattia, ma la sua vita fu prolungata di quattro anni. La vita è il più prezioso di tutti i tesori»&nbsp;(RSND, 1, 848)
</blockquote>



Il ciclo di chemio durò sei mesi, e l’attesa dell’esito fu molto dura. In quei mesi ci furono tante altre sfide e sofferenze. A inizio aprile mio padre ebbe un infarto e venne operato d’urgenza. A fine mese morì mio zio, anche lui malato di tumore. Tutto questo fu un colpo troppo duro e iniziai a dubitare del potere del Gohonzon. Continuai a recitare Daimoku nonostante i dubbi e la sofferenza, e compresi che il Buddismo non è nato per evitare le sofferenze di malattia e morte, ma per permetterci di manifestare il potere di affrontarle. Ero caduto nell’illusione che se avessi sempre fatto Daimoku nessuna delle persone accanto a me si sarebbe ammalata.  Nel frattempo, mia madre terminò il ciclo di chemio con risultati incredibili! Le lesioni tumorali ai polmoni erano completamente scomparse e nel fegato e colon dimezzate.  Da quella vittoria immensa ripartii anch’io, ripresi gli studi che avevo messo in pausa e conclusi la magistrale!  Mamma in quei mesi continuò la chemio con una dose più leggera, ma purtroppo la malattia riprese ad avanzare. Rideterminai di fronte al Gohonzon per la sua guarigione completa e la sua felicità, ma il 18 novembre 2023 scoprimmo che la malattia era avanzata ancora. E la mia fede ricominciò a vacillare.  Per tutto il 2024 la malattia avanzava, ma lei continuava a vivere intensamente: viaggiammo a Roma, poi andò con mio padre a Torino. Ogni giorno d’estate era al mare. In trent’anni non l’avevo mai vista così felice. Il suo stato vitale era davvero bello e affrontava la malattia con una serenità incredibile. Trasmetteva forza anche ai medici che spesso la mettevano accanto a pazienti che avevano bisogno di incoraggiamento. A fine agosto del 2024 il fegato inizia a cedere. A settembre arriva la conferma, non c’è più nulla da fare. Interrompe la chemio e inizia un percorso di fine vita a casa. Decidiamo di goderci ogni istante insieme.  Nonostante la condivisione di momenti indimenticabili con la mia famiglia, continuavo a pensare che la vittoria potesse manifestarsi solo sconfiggendo la malattia.  Chiesi di essere sostenuto e venni incoraggiato a cogliere quella sofferenza per approfondire la mia fede. Ripartii con un Daimoku ancor più determinato, mentre trascorrevo i giorni con mia madre e tutta la famiglia al mare, godendo insieme della carezza del sole e del suono delle onde. Ci ringraziammo a vicenda per aver vissuto insieme questa vita, per esserci scelti.  Prima che lasciasse questa vita però, le chiesi di scrivermi una lettera da leggere in futuro, nella quale avrei potuto trovare alcune sue parole d’incoraggiamento per i momenti difficili che inevitabilmente sarebbero arrivati. Questa lettera è chiusa, non l’ho ancora letta. Mia madre mi ha sempre incoraggiato a scrivere un libro, grande passione che ho da sempre. L’ultimo capitolo del libro sarà proprio la sua lettera, che aprirò una volta terminato di scriverlo.  Mia mamma è scomparsa il 22 novembre 2024, e nel suo ultimo sguardo ho letto una vera e propria serenità. Nel giro di pochi minuti la sua bocca si è chiusa quel tanto da lasciare visibili solamente i denti, il suo sorriso. Quando l’ho vista sorridere così ho percepito profondamente la condizione vitale della vittoria. Il suo desiderio era di avviare una raccolta fondi in modo da poter acquistare un casco che impedisce la perdita dei capelli per chi fa la chemio, da donare al reparto oncologico. Ci dissero che era molto difficile per via dei costi elevati. Tuttavia, il 27 dicembre, la fondazione a cui ci eravamo rivolti ci comunicò che le donazioni sono state così numerose da permettere non solo l’acquisto di un casco refrigerante, ma anche di altro materiale per il reparto di oncologia. L’aver realizzato il suo desiderio è per me una vittoria immensa! Questa esperienza mi ha permesso di comprendere una cosa fondamentale: la morte ci appare come una separazione definitiva tra le persone, ma non è così. Sensei scrive: 



<blockquote class="wp-block-quote">
«Forse qualcuno di voi ha perso uno o tutti e due i genitori. Ma vi prego di ricordare che essi vivono nel vostro cuore. Quando recitate Nam-myoho-renge-kyo essi sono lì, nel Gohonzon. Al livello più profondo della vita vi sono sempre accanto»&nbsp;(Cos’è la rivoluzione umana, Esperia, p. 252)
</blockquote>



Sono profondamente grato a tutti i miei compagni e compagne di fede che mi hanno sostenuto e desidero profondamente realizzare il mio sogno di scrivere un libro raccontando la vita della mia meravigliosa mamma.



<figure class="wp-block-image aligncenter size-large is-resized"><img src="https://wp-nr.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/uploads/2025/12/Mattia-Mura-2--1024x834.jpg" alt="" class="wp-image-61135" style="width:649px;height:auto"/></figure>